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SuperEnalotto

21/07/2010 | 12:36

Superenalotto, Peschici: "Nessuna febbre da jackpot, i giocatori ormai si sono assuefatti a certe cifre"

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superenalotto peschici nessuna febbre da jackpot i giocatori ormai si sono assuefatti a certe cifre

(c.r.) ROMA – “La febbre da '6'? Svanita”. E' lapidario nelle sue dichiarazioni Fernando De Nittis, titolare della celebre tabaccheria di Peschici dove nel 1998 venne centrato una delle prime vincite miliardarie nella storia del SuperEnalotto, 63 miliardi divisi tra 100 giocatori che avevano giocato un sistema eleborato proprio da De Nittis. “I giocatori ormai si sono assuefatti a queste cifre, 100 milioni quasi non fanno più notizia. Ieri sera a chiusura del gioco qui da noi c'erano pochissime persone, l'afflusso è minimo, sono finiti i tempi in cui si formava la fila. Da una parte la cosa si spiega con la crisi, ma soprattutto con la concorrenza dei nuovi giochi, come win for life e i gratta e vinci con vitalizio. Il budget del giocatore è sempre lo stesso, quindi divide la puntata tra più giochi.  Senza contare che per molti arrivare a mettere le mani sui 100 milioni è quasi impossibile, mentre centrare un vitalizio sembra più semplice, e di fatti in termini probabilistici lo è. In ogni caso – prosegue De Nittis – noi offriamo sempre ai nostri giocatori quote di sistema. Oggi ne abbiamo uno da 1000 euro, suddiviso in 200 quote da 5 euro l'una. In passato questa strategia ha pagato, vediamo come va questa volta!”.

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