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Ultimo aggiornamento il 15/01/2025 alle ore 20:33

Attualità e Politica

15/01/2025 | 18:38

Agic: l'industria del gioco pubblico fra nuove regole e mercato

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Agic: l'industria del gioco pubblico fra nuove regole e mercato

ROMA – Il riordino del settore del gioco legale, previsto dal decreto legislativo 41/2024, rappresenta un’occasione cruciale per definire un quadro normativo stabile e moderno. È fondamentale che tali misure siano accompagnate da un confronto tra istituzioni e concessionari per costruire un futuro più sostenibile, dove legalità, sicurezza e competitività possano convivere per il miglior sviluppo del settore del gioco legale.

Con tale obiettivo si è tenuto stamani presso il MoMeC (Montecitorio Meeting Centre) l’evento “L'industria del gioco fra nuove regole e mercato”, promosso da Agic - Associazione Gioco da Intrattenimento in Concessione - aderente al sistema confederale di Confindustria che associa i quattro principali concessionari del gioco lecito: Igt (International Game Technology), Lottomatica, Sisal Italia, Snaitech. Agic rappresenta un totale di circa 6.000 occupati, una quota di mercato del gioco legale di quasi il 70% e una rete complessiva di circa 60.000 punti vendita presenti su tutto il territorio nazionale.

All’evento hanno partecipato, oltre alle aziende aderenti ad Agic, anche il Direttore Generale di Confindustria Dott. Maurizio Tarquini, il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Mario Lollobrigida, il Prof. Giuseppe Melis, ordinario di Diritto Tributario della Luiss, il Prof Gennaro Terracciano, professore di Diritto Amministrativo e Pubblico dell’Università di Roma Foro Italico, e i rappresentanti delle istituzioni l’On. Mauro Del Barba, Segretario Commissione Finanze della Camera dei Deputati, l’On. Saverio Congedo, Componente Commissione Finanze della Camera dei Deputati, Sen. Antonio Misiani, Vicepresidente Commissione Bilancio del Senato e l’On. Maurizio Casasco, Componente Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati e Responsabile del Dipartimento economia FI.

"L'obiettivo comune – sostiene il Presidente di Agic Gennaro Schettino – deve essere quello di trovare un equilibrio tra la tutela della salute pubblica, la promozione di un mercato legale e competitivo rispetto a quello illegale, nonché la necessità di garantire un gettito fiscale e un assetto regolatorio stabili".

“Il settore del gioco legale rappresenta una componente significativa dell'economia nazionale ed è fondamentale promuovere un ambiente che valorizzi gli operatori rispettosi delle regole, incentivandone investimenti che sono sinonimo di competitività”, ha affermato il DG di Confindustria, Maurizio Tarquini.

La disciplina tributaria si è infatti stratificata negli anni con molteplici interventi normativi, culminando nell’ulteriore aumento della tassazione previsto dalla Legge di Bilancio 2024. Questo sistema, oltre a generare incertezze sul gettito fiscale, crea numerosi effetti negativi, tra cui difficoltà economiche per le imprese, aggravio sui consumatori, crescita del gioco illegale spingendo i consumatori verso operatori non autorizzati, perdita occupazionale.

“Analizzando le tematiche relative al gioco pubblico emergono aspetti di assoluta irrazionalità e instabilità. Le continue variazioni di prelievo fiscale finiscono per accentuare tali differenze senza che il regolatore si sia occupato di costruire una disciplina omogenea”, ha dichiarato il Prof. Giuseppe Melis, ordinario di Diritto Tributario della Luiss.

Con riferimento alla recente ipotesi avanzata dal mondo del calcio circa un possibile “scambio commerciale” con il mondo delle scommesse sportive in nome del cosiddetto “diritto alla scommessa”, ovvero il principio secondo il quale richiedere ai bookmaker, una sorta di “diritto d’autore” sugli eventi sportivi, il Prof Gennaro Terracciano, professore di Diritto Amministrativo e Pubblico dell’Università di Roma Foro Italico, ha dichiarato: “ Creare un collegamento tra eventi sportivi e giochi – si legge in un comunicato stampa di Agic – ritengo che sia una cosa molto pericolosa: è chiaro che ci debba essere la corretta allocazione di risorse che si traggono dal gioco, nella fattispecie dalle sommesse sportive, ma legare strettamente la titolarità dell’evento sportivo ad un prelievo che grava su operatori è pericoloso".

- SEGUE -

 

RED/Agipro

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