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Attualità e Politica

09/12/2024 | 15:30

Documento “Salva-calcio”: il Governo rischia l’autogol, sul tavolo un prelievo sul gioco online a pochi giorni dalla gara da 350 milioni di euro per le concessioni

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Documento “Salva calcio”: il Governo rischia l’autogol sul tavolo un prelievo sul gioco online a pochi giorni dalla gara da 350 milioni di euro per le concessioni

ROMA – Lo sport torna a bussare alla porta del settore scommesse ma lo fa fuori tempo, proprio alla vigilia del lancio della gara per le licenze online. La richiesta è del ministero dello Sport attraverso lo strumento di un atto di indirizzo del Governo, che potrebbe essere approvato nei prossimi giorni in Commissione Cultura e Sport al Senato. Il documento potrebbe poi funzionare come base per un apposito decreto “Salvacalcio”, incentrato su nuove forme di sostegno economico per i club. Lo strumento sarà – come nel caso del “Salvasport” del 2020, in quel caso giustificato dall’emergenza Covid – un prelievo speciale sulla raccolta del betting (nel caso del “Salvasport” era pari allo 0,5%). Stavolta, secondo quanto apprende Agipronews, si intenderebbe operare in particolare sugli incassi delle scommesse - ma solo online - destinando una piccola parte della raccolta al settore sportivo. L’iniziativa – secondo “Il Fatto Quotidiano” - andrebbe di pari passo con la progressiva, non scontata abolizione del divieto di sponsorizzazioni relative ai giochi, previsto dal Decreto Dignità firmato Movimento 5Stelle, ma comporterebbe allo stesso tempo un grave danno alla procedura di gara per le concessioni del gioco online, che l’Agenzia delle Dogane pubblicherà proprio nei prossimi giorni. Ciascuna licenza costerà 7 milioni di euro – quasi un record europeo: il titolo consentirà l’accesso al mercato italiano a diversi operatori nazionali e internazionali (il Mef stima 50 richieste con entrate erariali per 350 milioni di euro), che però guardano già con grande preoccupazione alla sola ipotesi di veder salire i prelievi sull’attività nel momento in cui stanno per acquistare una costosissima concessione di gioco online. Dopo il decreto Dignità, si tratterebbe di un altro clamoroso autogol del sistema italiano.

NT/Agipro

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