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Attualità e Politica

31/03/2022 | 15:05

Enada, Bianchella (responsabile territorio As.Tro): “Unità delle associazioni necessaria per un buon riordino del settore”

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Enada Bianchella (responsabile territorio As.Tro): “Unità delle associazioni necessaria per un buon riordino del settore”

ROMA - «Il riordino si può fare ma occorre metter mano alla questione territoriale, forse occorrerà passare dalla conferenza unificata stato regioni. In ogni caso, le proroghe dovranno tener conto di questo. L’unità delle associazioni è necessaria, se non stiamo uniti verremo messi in disparte. Non arriveremo da nessuna parte, se non seguiamo l’esempio di quanto stiamo facendo nel Lazio: al 30 agosto entrano in vigore gli effetti del distanziometro per gli apparecchi negli esercizi generalisti. La politica sta cercando di uscirne, ha capito che il punto è il Gap non il gioco. Lasciarlo a chi gestisce il settore illegale o spingerlo in periferia con le distanze non è una soluzione. In una fase di riordino, dobbiamo essere uniti e pronti ai tavoli di confronto con la politica». Lo ha detto Claudio Bianchella, responsabile territorio di As.Tro, nel corso del convegno delle associazioni organizzato a Enada. Siamo tuttavia preoccupati per il futuro del gestore. Faremo di tutto per tutelarlo perché è una figura storica e fa parte della filiera da sempre anche se ad oggi non è ancora riconosciuto a pieno”, ha aggiunto Bianchella. 

Secondo Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp-Fipe, «restringere la rete – dopo che il numero degli esercenti iscritti al Ries è crollato di 33mila unità in cinque anni - potrebbe avere effetti sul consumatore, piuttosto serve qualificazione e professionalizzazione anche della rete meno specializzata». C’è un valore in più nel lavorare insieme, ha proseguito: «Portare soluzioni alle istituzioni, che inevitabilmente ne sanno meno. Dobbiamo considerare che la parte pubblica deve tutelare interessi collettivi come sanità, ordine pubblico ed entrate. C’è grande incertezza sulla durata delle concessioni, si mettono a rischio gli investimenti sulle tecnologie, proprio quelle che consentono di limitare il Gioco d’azzardo patologico (Gap). Per questo si sceglie il distanziometro, è la strada più semplice ma non quella giusta. Dobbiamo fare un salto di qualità, non solo a livello locale ma anche nazionale».

Di “nuova emergenza” dopo il 31 marzo – quando terminerà lo stato di emergenza nazionale – ha parlato Geronimo Cardia, presidente di Acadi. «Il green pass ha consentito l’ingresso degli utenti nelle sale, non ci sono state nuove chiusure dopo i due pesantissimi lockdown. Il tema della riapertura è fortunatamente sparito dalla nostra agenda. Oggi finisce lo stato di emergenza nazionale, per il nostro settore invece ricomincia. Il 30 giugno scadono le concessioni di apparecchi e scommesse. L’ordinamento giuridico ha mostrato di essere insufficiente per la gestione del comparto, che ha caratteristiche rilevanti in termini di tecnologia, forza lavoro e investimenti. Se anche il 30 giugno ci sarà una proroga tecnica, ad agosto chiuderanno moltissimi punti nel Lazio: il 99,6% del territorio sarà colpito dagli effetti del distanziometro. Il bilancio del lavoro delle associazioni è comunque positivo: oltre la metà delle regioni ha sterilizzato la norma regionale», ha concluso Cardia.

NT/Agipro

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