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Attualità e Politica

01/04/2019 | 14:37

Giochi in Umbria, Barberini (ass. Salute): "Consegnati i primi marchi no-slot, segnale chiaro contro la dipendenza"

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Giochi Umbria Barberini Salute slot dipendenza

ROMA - Sono stati consegnati, in alcuni Comuni di Zona sociale, i primi marchi «Umbria No Slot», voluti dalla Regione per esercizi commerciali e centri aggregativi liberi da apparecchi per il gioco. La cerimonia è stata presieduta dall'assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, che ha assegnato lo speciale logo ad alcuni locali che hanno scelto di non installare o di rimuovere slot machine e altre tipologie di gioco d'azzardo, insieme al sindaco della città e presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti. «È motivo di orgoglio sapere che in Umbria ci sono tanti operatori commerciali che rinunciano a introiti importanti per dare un segnale chiaro contro la ludopatia e contribuire a sensibilizzare la popolazione, rispetto ai rischi legati al gioco, che molto spesso diventa patologico», ha detto. «Il marchio 'Umbria No Slot' - ha spiegato Barberini - è stato realizzato nell'ambito della campagna di comunicazione regionale per la prevenzione e il contrasto del gioco. L'idea è quella di promuovere una cultura tesa alla limitazione di un fenomeno sempre più diffuso e trasversale, che rischia di diventare patologico, con conseguenze pesanti sul piano sociale e sanitario. Per contrastare il gioco patologico, la Regione Umbria ha promosso diverse iniziative tra cui l'apertura di tre Centri specifici per il trattamento sociosanitario dei giocatori patologici a Perugia, Foligno e Terni ed è in corso di attivazione una quarta realtà a Città di Castello. È stato anche attivato numero verde regionale (800 410 902), per informazioni e richieste di aiuto, sono state promosse azioni mirate a contenere e regolamentare l'offerta, realizzati corsi di formazione obbligatoria per addetti alle sale da gioco, attivate iniziative per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati al gioco d'azzardo, tra cui una campagna di comunicazione regionale, che appunto include il marchio «Umbria No Slot».
RED/Agipro

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