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Attualità e Politica

21/03/2017 | 12:50

Giochi, Gori (sindaco Bergamo): “Pronti a ricorso in Consiglio di Stato, siamo punto di riferimento per altri Comuni”

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gori bergamo

ROMA - “Abbiamo pensato di riproporre il regolamento, che ha tenuto rispetto al conflitto verosimilmente più a rischio, salvo sottrarre le dizioni Gratta e vinci e 10eLotto”. E’ quanto ha spiegato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, presentando in Consiglio Comunale il nuovo regolamento che limita gli orari di gioco, dopo la pronuncia contraria del Tar Brescia. Un provvedimento che servirà “fino a che non saremo in grado di ribaltare il giudizio di primo grado andando in Consiglio di Stato” ha detto ancora.

Giochi, Bergamo: riapprovato regolamento comunale, esclusi 10eLotto e Gratta e Vinci

"Oggi rappresentiamo un punto di riferimento a livello nazionale sul gioco - prosegue Gori - ieri mi ha scritto il sindaco di Firenze a cui il Tar Toscana ha annullato ogni tipo di regolamentazione, chiedendomi di avere a disposizione il testo di Bergamo e il rapporto che abbiamo posto a fondamento della regolamentazione, ma molti altri sindaci stanno guardando con interesse”.

Gori sottolinea che il giudizio del Tar lombardo sia “favorevole rispetto a gran parte delle controdeduzioni mosse al nostro progetto, è un elemento di rassicurazione per molti altri comuni. Mi pare confermata una trasversalità politica ampia all’iniziativa dell’amministrazione, raccolgo la sollecitazione a cercare nuovamente di coinvolgere i Comuni vicini, abbiamo già provato a farlo, fino a oggi attendevano se il regolamento avrebbe tenuto rispetto a un contenzioso giudiziario, oggi mi auguro siano incoraggiati”.

“Finalmente il Governo punta a riduzione dell’offerta”

La proposta del Governo agli Enti locali per il riordino dei giochi “per la prima volta segna una discontinuità, puntando a ridurre l’offerta”, mentre in passato esecutivi “di centrodestra o di centrosinistra hanno tutti puntato a far cassa senza preoccuparsi di effetti del gioco d’azzardo”. E’ quanto ha detto Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, durante la presentazione in Consiglio Comunale del nuovo regolamento che limita gli orari di gioco.

La proposta governativa, ha ricordato il sindaco “in tre anni punta a ridurre l’offerta del 50%, riducendo la diffusione sul territorio delle slot (nella proposta il numero delle macchine verrebbe ridotto del 30% ndr) che sono ovunque nei nostri quartieri. Non è la soluzione a tutti i problemi, tant’è che stiamo ancora discutendo con il governo se sia possibile mantenere la distanza dai luoghi sensibili in primo luogo dalle scuole”.

“Non chiediamo allo Stato di sparire dal settore, più che il proibizionismo serve sensibilizzare i giovani”

ROMA - L’obiettivo degli Enti locali nella trattativa col Governo per il riordino dei giochi non è far sparire lo Stato dal settore, visto che “il proibizionismo sarebbe un enorme regalo alla malavita organizzata che a quel punto avrebbe campo libero”. E’ quanto ha detto Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, durante la presentazione in Consiglio Comunale del nuovo regolamento che limita gli orari di gioco. “Dobbiamo convincere le persone a non giocare o giocare molto meno, tramite un’attività di sensibilizzazione ed educazione dei giovani - ha detto ancora - E’ auspicabile che lo Stato abbia un suo ruolo, il problema è quanto l’offerta è capillare e promossa con la pubblicità e quanto poco si fa per sensibilizzare i minori dall’accedere ai luoghi in cui si gioca”. Proprio sull’accesso ai minori nei luoghi di gioco, Gori individua uno dei punti di forza della proposta governativa. “Una cosa positiva del riordino è che si pongono requisiti per autorizzare una sala, che rendono quel luogo inaccessibile ai minori, visto che si entra e si gioca solo con carta d’identità e tessera sanitaria, è un modo serio per mettere delle barriere. Non dò per raggiunto il risultato che comunque richiederà ancora delle settimane di lavoro”.

PG/Agipro

 

 

 

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