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Attualità e Politica

04/05/2023 | 15:29

Assolto gestore di agenzia estera di scommesse, Tribunale di Piacenza: “Non c’è reato, proroga concessioni impedisce l'ingresso di nuovi bookmaker”

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Assolto gestore di agenzia estera di scommesse Tribunale di Piacenza: “Non c’è reato proroga concessioni impedisce l'ingresso di nuovi bookmaker”

ROMA – Il titolare di un centro scommesse che opera per conto di un bookmaker estero, pur privo della concessione italiana, non può essere sanzionato penalmente se l’allibratore stesso - come ha stabilito la Corte di Giustizia Europea - ha subito una discriminazione dalle autorità italiane nel processo di ottenimento della concessione. Lo ha affermato il Tribunale di Piacenza, che ha assolto il titolare di un centro che svolgeva nel capoluogo piacentino un’attività di promozione e diffusione della raccolta scommesse a distanza per una società austriaca, priva dell’autorizzazione italiana ma con licenza nel proprio paese. All'interno dell'esercizio, infatti, erano stati trovati dieci terminali che consentivano la raccolta di scommesse e avevano la funzione di prenotatori: il giocatore – rappresentato dall’avvocato Palamenghi - “dopo avere visionato sullo schermo la partita, stampava un "tagliandino" e pagava il prezzo della "giocate' a favore dell'allibratore estero, quale referente del centro trasmissione dati”. 

Secondo il Tribunale, è stato provato che il titolare del centro non svolgeva alcuna attività di intermediazione illecita: citando la Corte di Cassazione, infatti, il giudice spiega che “laddove il gestore del ‘luogo di vendita' appartenente alla rete distributiva del bookmaker effettui la raccolta e la trasmissione delle scommesse, rilasciando le ricevute emesse dal terminale di gioco”, non avviene un’attività illecita. 

Inoltre, viene evidenziato come il bookmaker estero avesse espresso più volte la volontà di ottenere la concessione per operare in Italia, a partire dalla “missiva in data 20 novembre 2016” inoltrata all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con cui manifestava “la propria intenzione di beneficiare anch'essa, nel rispetto dei principi di non discriminazione, del regime di proroga introdotta da una circolare del giugno 2016”. Adm aveva però respinto la richiesta dell’operatore estero, spiegando che “soltanto i soggetti già titolari di una concessione rilasciata con i bandi Bersani e Monti, oltre ai soggetti che avevano regolarizzato la propria posizione con le leggi di stabilità del 2015 e del 2016, avessero diritto a beneficiare della proroga”. Nonostante ulteriori richieste da parte della società, non è mai stato emesso un nuovo bando per l'ottenimento della concessione.

La Corte di Giustizia Europea, in una pronuncia di un paio di mesi fa 2023, ha però spiegato che è stata riconosciuta la violazione dei principi europei alla luce del “reiterato ricorso allo strumento della proroga da parte dello Stato italiano”. Tali principi infatti “ostano ad una proroga delle concessioni del settore dei giochi d'azzardo e dei diritti derivanti dalla regolarizzazione della situazione dei centri di trasmissione dati che già esercitavano, ad una certa data, attività di raccolta di scommesse a favore di allibratori esteri non titolari di una concessione e di una licenza di polizia”. La Corte prosegue poi dicendo che “una proroga delle concessioni nel settore dei giochi d'azzardo impedisce l'apertura di tali concessioni alla concorrenza e la verifica dell'imparzialità delle procedure di aggiudicazione in questione, integrando così una disparità di trattamento, a discapito delle imprese situate in un altro Stato membro Potenzialmente interessate a tali concessioni”. 

Il tribunale ha concluso dicendo che “sebbene il ricorso al regime prorogatorio di concessioni preesistenti nel settore del gioco d'azzardo risulti idoneo a garantire la realizzazione dell'obiettivo di tutela dei consumatori perseguito dallo Stato, tale strumento 'va oltre' quanto è necessario per raggiungere l'obiettivo preposto, che ben potrebbe essere perseguito mediante la indizione di nuovi bandi di gara e all'esito, di ulteriori concessioni”.

GM/Agipro

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