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Attualità e Politica

31/03/2021 | 22:40

Coronavirus, via libera del Consiglio dei ministri al nuovo decreto: nessuna zona gialla fino al 30 aprile salvo deroghe, scuole aperte fino alla prima media

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Coronavirus Consiglio ministri nuovo decreto zona gialla 30 aprile

ROMA - L'Italia resta in zona arancione o rossa fino alla fine di aprile, con spostamenti vietati tra le Regioni. Confermato anche il coprifuoco dalle 22 alle 5. Cinema, teatri, palestre, sale giochi e scommesse resteranno chiuse ma, se l'andamento della pandemia e della campagna di vaccinazione lo consentirà, saranno possibili deroghe per ripristinare le zone gialle e riaprire alcune attività anche prima del 30 aprile. È quanto prevede il nuovo decreto anti-Covid approvato dal Consiglio dei Ministri e in vigore dal 7 aprile. 
Il testo prevede «la proroga fino al 30 aprile» dell'applicazione «nelle zone gialle delle misure della zona arancione, l’estensione delle misure previste per la zona rossa in caso di particolare incidenza di contagi (superiori a 250 casi ogni 100mila abitanti e nelle aree con circolazione delle varianti)» e «la possibilità, nella zona arancione, di uno spostamento giornaliero verso una sola abitazione privata abitata in ambito comunale», ma è prevista «la possibilità entro il 30 aprile di apportare modifiche alle misure adottate attraverso specifiche deliberazioni del Consiglio dei Ministri», si legge nel comunicato di Palazzo Chigi. 
Inoltre, dal 7 al 30 aprile sarà «assicurato inderogabilmente, sull’intero territorio nazionale, lo svolgimento in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e della scuola dell’infanzia, nonché dell’attività didattica del primo ciclo di istruzione e del primo anno della scuola secondaria di primo grado. Per i successivi gradi di istruzione è confermato lo svolgimento delle attività in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca in zona arancione, mentre in zona rossa le relative attività si svolgono a distanza, garantendo comunque la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali». Infine, chiunque lavori in una struttura sanitaria dovrà vaccinarsi: per chi rifiuta, è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all'andamento della pandemia.
MSC/Agipro

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