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Attualità e Politica

23/07/2018 | 12:00

Decreto Dignità, campagne di sensibilizzazione e limiti agli spot: gli emendamenti sui giochi nelle Commissioni Finanze e Lavoro

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Decreto Dignità emendamenti giochi Commissioni Finanze Lavoro

ROMA - La maggior parte delle proposte di modifica, invece, arriva dalle opposizioni e difficilmente supererà il voto delle Commissioni. Paolo Zangrillo (FI) propone di sopprimere tutte le norme previste all'articolo 9 del decreto dignità, mentre Guido Crosetto (FDI) chiede invece che siano «vietati i giochi e le scommesse con vincite in denaro di qualunque tipologia».

PUBBLICITA' PROGRESSO - Michela Rostan (LEU) propone una sorta di pubblicità progresso, «una campagna di comunicazione televisiva volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi derivanti dal gioco patologico», con gli spot da trasmettere «immediatamente dopo quella degli spot del gioco online». La campagna dovrà essere finanziata con una quota non inferiore a un milione di euro per gli anni 2018, 2019 e 2020.

LINEE GUIDA E FASCE ORARIE - Alessio Butti (FDI) chiede che i media non diffondano spot di giochi e scommesse «oltre il 25% dell'affollamento pubblicitario orario» e solo «tra le ore 23 e fino alle ore 7 del giorno successivo, salvo nel corso degli eventi sportivi in diretta e 30 minuti prima dell'inizio di ciascun evento sportivo e 30 minuti dopo il suo termine». Spetterà all'Agcom individuare «con proprio regolamento le linee guida per un formato di pubblicità responsabile» del gioco d'azzardo. Antonio Martino (FI) propone di individuare «una soglia percentuale di spazi disponibili per la pubblicità di giochi nel limite del 30% ogni ora». Guido Crosetto (FDI) propone di posticipare il divieto di sponsorizzazioni al 1° luglio 2019 e di escludere dal divieto di pubblicità «i canali e mezzi di comunicazione relativi al gioco». 

LE ESENZIONI AL DIVIETO - Il deputato del PD Mauro Del Barba chiede, con diverse proposte di modifica, di esentare dal divieto di pubblicità i giochi «caratterizzati da minor frequenza e ripetitività del gioco, società o elementi di abilità», oltre ai «giochi di abilità a distanza, scommesse ippiche e sportive, bingo, lotterie a estrazioni istantanea, giochi mumerici a quota fissa e a totalizzatore». Inoltre propone ai concessionari di «destinare annualmente il 5% del valore delle loro attività di pubblicità al fondo per il contrasto al gioco d'azzardo patologico». In generale sono diversi gli emendamenti dell'opposizione che propongono di escludere dal divieto «alcuni giochi che non creano compusività, come il Lotto e il SuperEnalotto». 

VIA LIBERA AD AFFISSIONI E CASINO'- Silvia Fregolent (PD) chiede anche di esentare i casinò dal divieto di pubblicità dei giochi, in quanto nelle case da gioco «prevale la necessità di condurre il gioco con la massima sicurezza, trasparenza e responsabilità». Il deputato Antonio Martino (FI) propone di escludere le affissioni dal divieto di pubblicità e di non applicare il divieto alle informative commerciali dei concessionari verso i punti vendita fisici e alla stampa specializzata destinata agli operatori. In un altro emendamento, Martino chiede di escludere dal divieto le scommesse ippiche e sportive: per questi operatori, suggerisce invece di donare «un contributo annuale pari al 2,5% dell'ammontare sostenuto» per la pubblicità e le sponsorizzazioni al finanziamento dell'attività di diffusione della pratica sportiva. Per Martino sono da escludere dal divieto tutti quei messaggi che abbiano un fine esclusivamente di utilità sociale, come le campagne finalizzate alla prevenzione del gioco minorile e del gioco problematico, nonchè il sostegno a iniziative relative all'arte, allo sport e alla cultura». P

PUBBLICITA' SUL WEB - Raffaele Topo (PD) chiede di esentare la pubblicità del gioco sul web, in modo da «canalizzare la domanda di gioco all'interno del circuito di offerta legale». Alessandro Pagano (Lega) chiede di non applicare il divieto di pubblicità alle concessioni in corso «qualora nell'oggetto dell'affidamento per la gestione del gioco sia prevista la realizzazione di attività pubblicitarie e promozionali».

STOP A INSEGNE E LOTTERIA ITALIA - Claudio Mancini (PD), invece, propone di includere nel divieto di pubblicità anche le insegne dei punti gioco. Maria Teresa Bellucci (FDI) chiede di far rientrare nel divieto anche la Lotteria Italia. Antonio Martino (FI) propone il divieto di utilizzare come testimonial «personaggio pubblici di grande notorietà nel mondo dello sport e dello spettacolo».

DALLA TESSERA SANITARIA ALLA RIDUZIONE DELLE SLOT - Diversi emendamenti oltrepassano il divieto di pubblicità dei giochi e chiedono modifiche che riguardano tutto il settore: l'introduzione della tessera sanitaria e l'obbligo della moneta elettronica per slot e VLT, il finanziamento di progetti di prevenzione del gioco patologico nei Comuni, un'ulteriore riduzione del numero delle slot, l'aumento del prelievo erariale per gli apparecchi, il ritocco del payout per le slot e della tassa sulla fortuna, più poteri ai Comuni in materia di autorizzazioni per le sale da gioco, l'istituzione del logo no-slot e agevolazioni fiscali per i locali che non ospitano apparecchi, le distanze minime dai luoghi sensibili e i limiti orari per l'attività delle sale da gioco, l'istituzione di una banca dati sull'andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione nel territorio, le norme sulla certificazione e sulla riduzione dei punti vendita del gioco.

L'ITER IN COMMISSIONE - Le proposte di modifica saranno valutate dalle Commissioni Finanze e Lavoro a partire dalle 15 di oggi: gli emendamenti che supereranno il vaglio dell'ammissibilità saranno votati nelle sedute successive. Nel pomeriggio è convocato l'ufficio di presidenza che stabilirà il timing del voto: il testo è atteso in Aula, per la discussione generale, giovedì 26 luglio.


MSC/Agipro

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