Attualità e Politica
21/09/2022 | 09:00
21/09/2022 | 09:00
ROMA - Mancano ormai pochi giorni alle elezioni politiche e al cambio di Governo. Il settore giochi attende l’esito elettorale con un misto di speranza e timore, in parte dovuto all’approccio critico dei diversi governi in questa legislatura. La speranza è legata soprattutto al lavoro portato avanti nell’ultimo anno da Federico Freni, sottosegretario Mef con delega ai giochi, soprattutto in tema di riordino e di proroga delle concessioni in cadenza. Agipronews ha chiesto a Freni cosa attende il comparto nei prossimi mesi.
La Commissione di inchiesta del Senato ha approvato qualche giorno fa la propria relazione finale sul settore. Qual è la sua opinione sulle conclusioni pubblicate?
Chi più di me può dire di essere pienamente d'accordo sulla necessità di un riordino del settore. Appena ho ricevuto l'incarico al Mef mi sono adoperato per predisporre lo schema di legge delega da sottoporre al Governo prima e al Parlamento poi. Purtroppo la fine anticipata della legislatura non mi ha consentito di concretizzare il progetto, a cui spero di poter dar seguito nel prossimo Governo. Rimango fermamente convinto che solo mediante l'introduzione di norme tese a garantire l'applicazione di regole chiare, trasparenti ed uniformi sull'intero territorio nazionale si possano garantire, da un lato la tutela della legalità per i cittadini, e per lo Stato il contrasto alla illegalità, e dall'altro dare concretezza agli imprenditori e agli operatori della filiera del gioco, i quali dovranno effettuare i futuri investimenti con la serenità dell'esistenza di norme certe. Non dobbiamo dimenticare il ruolo determinante che lo Stato italiano ha inteso assumere in materia di gioco. Un modello vincente che si basa sulla riserva statale e sulla concessione di servizio, che consente di affidare la gestione del gioco sulla base di procedure ad evidenza pubblica, nel pieno rispetto della normativa comunitaria mantenendo allo stesso tempo un ruolo di controllo. Questo modello deve essere arricchito, mediante il coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali nel procedimento di autorizzazione e pianificazione della rete di raccolta del gioco al fine di evitare la cosiddetta "ghettizzazione", che come abbiamo potuto verificare negli ultimi tempi, non ha fatto altro che agevolare la diffusione di diverse forme di illegalità ed aumentare il rischio dello sviluppo di quei disturbi della personalità legati al gioco compulsivo e patologico. Sarà necessaria una maggiore comunicazione tra le Regioni, gli enti locali, le strutture centrali e i soggetti autorizzati ad operare nel settore, in primis i concessionari per promuovere la condivisione delle informazioni e agevolare il monitoraggio sul territorio sia dal punto di vista del contrasto all'illegalità sia per la tutela dei soggetti minori, dei più deboli e vulnerabili.
Tra le indicazioni della Commissione, c'è il suggerimento di un "conto gioco" anche per il settore retail per monitorare i giocatori problematici. Non solo, per l'online non si esclude l'aumento della pressione fiscale. Quale giudizio dà a queste due proposte?
Per quanto riguarda il conto di gioco credo che sia uno strumento complicato da attuare, soprattutto in considerazione del binomio Privacy - Sanità che da sempre presenta non poche difficoltà, sia per la rilevanza dei principi da tutelare, tutti di rango costituzionale, sia per l'approccio non sempre agevole alle tematiche proprie della protezione dei dati personali. Sono convinto, invece, che si possano ottenere i medesimi risultati rafforzando i meccanismi di autoesclusione dal gioco, anche mediante l'attivazione di un registro nazionale nel quale possono iscriversi volontariamente i soggetti che vogliono essere esclusi dalla partecipazione a qualsiasi forma di gioco. Questo meccanismo insieme ad una maggiore formazione in materia degli addetti ai lavori, e mi riferisco ai gestori ed agli esercenti delle sale da gioco, che devono offrire la prima forma di controllo e assistenza ai giocatori, possono rivelarsi strumenti efficaci in grado di monitorare e contenere i fenomeni legati alla ludopatia. Tutto ciò unitamente ad una più corretta informazione sui rischi del gioco patologico, ad iniziare anche e soprattutto dalle scuole. Anche qui penso che sarebbe opportuno avviare un tavolo di confronto sia con i soggetti istituzionali che si occupano della questione, sia con gli operatori della filiera, che quotidianamente si trovano a contatto con i soggetti problematici per condividere proposte e soluzioni.
Per quanto riguarda il gioco on line per certi aspetti credo che possa essere considerato un gioco
potenzialmente pericoloso tenuto conto della possibilità di giocare sempre e ovunque, grazie ai nuovi dispositivi presenti sul mercato, come tablet e smartphone che ha portato ad un aumento del numero di giocatori e ad un incremento delle somme giocate. Non solo, se pensiamo che il settore dei giochi on line ha visto una crescita esponenziale, in tempi recenti, anche a causa della situazione di emergenza causata da COVID-19, non possiamo negare le preoccupazioni per il possibile aumento di un mercato parallelo per il gioco online illegale, contrapposto a quello pubblico. Tuttavia, non credo che la soluzione si possa trovare in un aumento della pressione fiscale in questo settore, anche perché non dobbiamo dimenticare che, per certi versi, il gioco on line può essere considerato più sicuro del gioco fisico. Infatti, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, come per il gioco terrestre, "supervisiona" il funzionamento del gioco online, attraverso un sistema di concessioni e attraverso un'intensa ed articolata attività di controllo dei circuiti di gioco. Ma mentre può accadere in astratto che le slot machine "fisiche" subiscano azioni criminali - possono, per esempio, essere manomesse o truccate - questo non può accadere per esempio per le slot online, basate su un sistema digitale crittografato, che riproduce il file bobine slot machine, con garanzie di sicurezza e affidabilità. Nel 2019 poi, il Decreto Dignità, tanto discusso per aver imposto divieti sulla pubblicità di giochi online (tra gli altri), ha aperto la strada alla possibilità di accesso ad informazioni utili per ridurre il fenomeno della dipendenza dal gioco d'azzardo, un aspetto che può essere visto come un vantaggio non solo per i consumatori ma anche per il settore stesso. Inoltre, esistono dei meccanismi che consentono di combattere la dipendenza dal gioco, quali per esempio la possibilità di escludere il giocatore dall'account del conto di gioco quando il sistema avverte una certa compulsività, la possibilità di limitare il budget massimo di spesa, la presenza a video di un numero di telefono da chiamare, che garantisce l'anonimato, per chiedere aiuto. Se avrò l'opportunità di continuare ad occuparmi della materia, avremo modo di occuparci del gioco on line nell'ampio progetto di riordino del settore con l'obiettivo di definire una disciplina efficace e nello stesso tempo compatibile con le norme comunitarie.
Le concessioni del gioco online sono in scadenza a fine anno. Nell'ipotesi che possa tornare ad occuparsi di giochi, che soluzione potrebbe prospettarsi? Una nuova proroga in attesa del riordino o una gara?
Qualora dovessi rioccuparmi della materia nel prossimo Governo ribadisco la necessità di una proroga onerosa della gara relativa ai giochi on line quanto meno per attualizzare i criteri di partecipazione ed assegnazione dei diritti da considerarsi ormai superati dal punto di vista del panorama attuale del mercato. Non sarà sicuramente una proroga a lungo termine, ma una proroga che consentirà di allineare le scadenze delle varie concessioni in modo da renderle uniformi anche nella tempistica.
I Pvr - di cui si attende una definitiva regolamentazione in sede di riordino - potrebbero alla fine essere inseriti nel piano di distribuzione delle scommesse sportive? Ovviamente, nell'ambito di un bando di gara da indire a riordino effettuato...
Ritengo che questo sia un argomento molto delicato e che sia prematuro affrontarlo ancora prima di aver dato concretezza al progetto di riordino dell'intera materia.
NT/Agipro
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