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Attualità e Politica

20/07/2023 | 11:37

Giochi: tra il 2018 e il 2022 persi oltre 11mila posti di lavoro (-20%) nel settore slot e videolotteries

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Giochi settore slot videolotteries

ROMA - Oltre 11mila posti di lavoro sono stati persi negli ultimi cinque anni, dal 2018 al 2022, nel segmento degli apparecchi da intrattenimento (slot e Videolotteries): un dipendente su 5 è rimasto senza occupazione. È il quadro che emerge dal "Percorso di Studio sul settore dei giochi in Italia" condotto dalla CGIA di Mestre – in collaborazione con As.tro - presentato oggi a Roma.

L'indagine, focalizzata in particolare sul comparto del gioco lecito attraverso slot e videolottery, parte da una stima del numero di addetti del comparto, realizzata sulla base di informazioni fornite dagli archivi camerali e dalla banca dati del Ries, nella quale i soggetti che operano nel settore delle AWP (le slot) e delle VLT sono tenuti a registrarsi.

Lo studio evidenzia che il numero degli addetti - che nel 2022 è pari a circa 45mila - è "in costante diminuzione": rispetto al 2018 "si sono persi oltre 11.000 addetti (-20%)" ma, anche una volta terminata l'emergenza sanitaria, il settore non si è ripreso e, anzi, si è ritrovato "con circa 6.500 unità lavorative in meno".  Particolarmente negativa la rilevazione dell’ultimo anno: lo studio evidenza una contrazione di 2.328 unità tra gli addetti al settore a fine 2022 (da 47.336 a 45.008), il 5% in meno rispetto al 2021, con 1.314 aziende chiuse nel giro di un anno (da 54.429 a 53.115). Un dato che, per la Cgia, "rispecchia la contrazione dei margini del settore", ma anche "gli effetti causati dalle numerose novità entrate in vigore nel biennio 2020-2021", come "l'incremento delle aliquote del PREU, l'aumento della tassa sulle vincite, la riduzione del payout e l'introduzione dell'obbligo della tessera sanitaria". A questi fattori, si aggiungono le leggi regionali che "hanno disciplinato la materia con un diverso grado di severità: in alcuni casi non limitandosi a regolamentare il rilascio di nuove autorizzazioni, ma applicando queste regole anche alle attività in essere, mettendo in discussione la loro sopravvivenza". In tutti i provvedimenti sono definiti i luoghi sensibili ed è previsto il distanziometro: alcune Regioni, come Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige, prevedono che si applichi anche alle attività già esistenti alla data della sua introduzione.

Dei circa 45mila lavoratori sostenuti dal sistema AWP-VLT presi in esame dalla CGIA, 13mila sono addetti "diretti" che operano presso le sale dedicate attraverso slot e vlt o in esercizi che svolgono anche altre attività di gioco (agenzie di scommesse, sale giochi, sale bingo e negozi di gioco) nelle quali la presenza di apparecchi ha un apporto rilevante come fonte di ricavo. A questi si aggiungono oltre 9mila persone tra i gestori che collocano gli apparecchi nei locali; la maggioranza, calcolata in 20mila unità, riguarda invece i soggetti che lavorano presso esercizi (bar, tabaccherie ecc.) in cui sono presenti le slot e che sono sostenuti dai ricavi generati da queste. Nel totale rientrano infine anche gli addetti dell'indotto, ovvero i dipendenti delle imprese che producono gli apparecchi da gioco (poco più di 1.300).

C'è il Lazio in cima alla classifica delle regioni con la maggiore densità di lavoratori dedicati agli apparecchi da gioco, con avere 32 addetti ogni 100mila abitanti, davanti a Veneto e Abruzzo (22), poi Marche, Lombardia e Friuli Venezia Giulia che si collocano a 16 addetti ogni 100mila abitanti, un valore pari alla media italiana.

MSC/Agipro

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