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Attualità e Politica

14/09/2022 | 20:25

Presidenza FISI, il candidato Alessandro Falez: "Punto a una Federazione moderna, aperta e forte. Si vince se si fa sistema"

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Presidenza FISI il candidato Alessandro Falez: Punto a una Federazione moderna aperta e forte. Si vince se si fa sistema

ROMA - «Voglio una federazione che si rivolga alla base. Una federazione moderna, aperta, forte e vincente». Queste le parole di Alessandro Falez durante l'evento di presentazione della sua candidatura alla presidenza della FISI nelle elezioni in programma il prossimo 15 ottobre. «Mi sono accorto – dice l'imprenditore romano - che ci sarebbe stata la possibilità di un cambiamento. Ho cominciato a valutare se potesse piacermi. Ho pensato di portare come contributo la mia esperienza professionale e la capacità di gestire situazioni complesse come quella in cui ci troviamo nella FISI». Rivolgendosi a tutti i componenti della federazione, Falez si definisce «uno di voi, che ha passione, ha dedicato tanto tempo allo sci e che adesso è disponibile a mettere a disposizione le proprie competenze per realizzare un progetto di una fisi migliore».

«Abbiamo sperimentato – aggiunge poi Falez - come con la condivisione si possano realizzare idee di maggiore qualità. Dobbiamo investire con risorse e servizi su base. Con i ghiacciai chiusi gli atleti vanno in Olanda con dodici ore di pulmino per allenarsi. Perché noi non realizziamo uno ski dome per i nostri atleti? O strutture per la preparazione fisica e tecnica? Siamo la Federazione più vasta in assoluto», prosegue. Una proposta di Federazione, quella di Falez, basata principalmente su tre punti cardine: crescita, gestione e connessioni. «Nel nostro programma abbiamo individuato la forza e l'essenza della base come elemento fondante della nostra federazione» dichiara il candidato romano, che sulla gestione dichiara di volere una federazione «più trasparente, efficace e di prospettiva» in cui le scelte dovranno essere «chiare e condivise». Mentre guardando al futuro auspica che il quadriennio afferma di voler lavorare “per lasciare qualcosa di moderno, internazionale e che abbia il riconoscimento delle istituzioni». «In qualsiasi situazione – dice infatti – si vince se si fa sistema».

RED/Agipro

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