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Ultimo aggiornamento il 23/10/2024 alle ore 17:10

Attualità e Politica

23/10/2024 | 14:41

Regole tecniche online alla Commissione UE, Malta critica i nuovi requisiti per i provider: in pochi giorni la risposta dell'Italia

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Regole tecniche online alla Commissione UE Malta critica i nuovi requisiti per i provider: in pochi giorni la risposta dell'Italia

ROMA - “Malta contesta costantemente l'imposizione di requisiti duplicati dal punto di vista tecnico e della conformità, in particolare per quanto riguarda gli operatori B2B”. E’ quanto dichiara la Malta Gaming Authority (Mga), rispondendo alla posizione del Governo italiano, anticipata da Agipronews e che sarà ufficializzata nei prossimi giorni in una lettera di risposta al parere circostanziato depositato alla Commissione UE, nell’ambito della procedura sulle nuove regole tecniche online. L’intervento di Malta sposterà di un mese la fine del periodo di “standstill” del decreto dell’Agenzia delle Dogane, dal 18 ottobre al 18 novembre, ma non le posizioni del Governo, che ha intenzione di difendere i contenuti del decreto legislativo di riordino del gioco online in materia di “skin”, riconoscimento digitale del giocatore e – appunto – fornitori di servizi. Il regolatore maltese non condivide le ricostruzioni sui contenuti del documento ma poi conferma la propria posizione critica sul tema dei provider (uno dei punti contestati), che nel nuovo regime - tra l’altro - dovranno sottostare a requisiti più stringenti. E ancora una volta insiste sul principio del mutuo riconoscimento, più volte bocciato in Europa laddove ogni stato membro – in assenza di una legge comunitaria sul gaming – è libero di imporre le proprie regole, nel rispetto del diritto comunitario. Secondo quanto dichiarato da Mga ad Agipronews, invece, “Gli Stati membri dovrebbero riconoscere che gli operatori B2B possono essere già in possesso di licenze in altri Stati membri e possono essere soggetti a una miriade di requisiti e controlli che potrebbero essere facilmente riconosciuti reciprocamente, se si istituisce un quadro di cooperazione a tale scopo. Pertanto, l'introduzione di requisiti tecnici aggiuntivi per gli operatori B2B, senza una sufficiente giustificazione, è considerata un ostacolo sia alla libertà di stabilimento che alla libertà di fornitura di servizi nel mercato interno”. Una posizione che l’Italia non ha mai condiviso, ha anticipato ieri Agipronews, al punto che il sistema italiano è contrassegnato da concessioni, autorizzazioni e certificazioni nazionali rilasciate da autorità pubbliche o da enti incaricati delle verifiche. “Quando commenta le proposte di legge degli Stati membri, Malta tende a chiedere chiarezza giuridica e trasparenza nell'introduzione di qualsiasi nuovo requisito”, conclude la Mga. E’ già accaduto in passato, visto che – a partire dal 2006 - Malta ha presentato quasi 40 pareri dettagliati solo nel settore dei giochi.

NT/Agipro

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