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Ultimo aggiornamento il 20/01/2025 alle ore 17:00

Attualità e Politica

20/01/2025 | 14:43

Riordino gioco retail, Faggiani (membro osservatorio Gap): “Posizioni ancora distanti ma proposte sul tavolo consentono di trovare una soluzione condivisa”

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Riordino gioco retail Faggiani (membro osservatorio Gap): “Posizioni ancora distanti ma proposte sul tavolo consentono di trovare una soluzione condivisa”

ROMA – “Le posizioni, anche all’interno delle Regioni, erano e rimangono piuttosto distanti tra loro, ma al tavolo tecnico ci sono proposte che consentono di trovare una sintesi condivisa, partendo dal presupposto che sui principi e criteri direttivi del riordino c’è una sostanziale unanimità di vedute”. Questo il pensiero di Domenico Faggiani, membro dell'Osservatorio sul Gioco patologico (Gap) e del Coordinamento nazionale Anci problematiche del gioco, sulla situazione riordino gioco retail, in un articolo pubblicato sul blog “Il Gioco legale”. 

“Il lavoro da fare è ancora molto, anche perché una volta pubblicato il decreto legislativo di riordino del gioco fisico, sarà necessario che le Regioni e le Province autonome rivedano le rispettive normative; tuttavia, l’inizio di questo nuovo anno, per tutto il settore, può essere accolto con una certa fiducia”. Ad agosto scadono i due anni di delega concessi dal Parlamento al Governo per il riordino del gioco pubblico e, secondo Faggiani, è improbabile che l'Esecutivo non rispetti i termini della delega.

“Nella riunione dello scorso 14 gennaio – spiega – il Mef ha preso atto delle indicazioni e delle proposte pervenute al tavolo tecnico e, con il consenso dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, ha assunto l’impegno di presentare uno schema di decreto legislativo entro il termine di un mese, un mese e mezzo”. Si tratta di un termine abbastanza stretto, sottolinea, ma “c’è da tenere conto del fatto che, dei 24 mesi di tempo concessi al Governo per esercitare la delega, ne restano soltanto sette. È pur vero che nel nostro Paese è capitato tante volte che il Governo non abbia rispettato i termini per esercitare una delega ed il Parlamento sia stato costretto ad intervenire, con legge, per concedere una proroga; in questo caso però, e per tutta una serie molto ampia di ragioni, non credo che ciò possa accadere”.

DVA/Agipro

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