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Attualità e Politica

17/03/2017 | 12:53

Scommesse, Commissioni tributarie di Roma e Bologna annullano imposta unica per Ctd Stanleybet

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Scommesse Commissioni tributarie Ctd Stanleybet

ROMA - Le commissioni tributarie provinciali di Roma e Bologna “hanno confermato, con diverse motivazioni, che l’imposta unica per le scommesse non può essere applicata ai CTD Stanley né tantomeno alla Stanley che la paga già nel suo paese di autorizzazione”.

E’ quanto si legge in una nota dell’operatore, che sottolinea come la commissione emiliana abbia deciso in favore dei Ctd visto che “Non convincono gli argomenti della ‘italianità’ come esigenze di cassa, non si può far pagare per motivi patriottici”. “Non si trovano motivi per confutare le doglianze” si legge invece nella sentenza della commissione tributaria provinciale di Roma, che ha inoltre condannato l’amministrazione al pagamento delle spese processuali. I CTD oggetto delle sentenze a loro favore erano difesi dallo studio dell’avvocato Daniela Agnello.

“È la conferma della correttezza della nostra posizione e sono convinto che quando ci troveremo finalmente di fronte alle alte corti italiane vinceremo noi”, dichiara John Whittaker, CEO di Stanley.

Più sfumata la posizione di Giovanni Garrisi, Executive Chairman della compagnia di Liverpool che, raggiunto a Enada Rimini durante la fiera, ha così commentato: “Malgrado queste vittorie di Stanley, l’amministrazione risulta vincitrice della maggioranza degli scontri sull’imposta unica. Sono anche io fermamente convinto che l’imposta unica, in diritto, non è dovuta dai nostri CTD che alla fine questo sarà confermato dalla Suprema Corte di Cassazione. Però una vittoria finale tra forse 5 anni che senso ha? Non siamo alla ricerca di vittorie di Pirro. È il momento di dichiarare la fine delle ostilità e passare dallo scontro al confronto. Annullare, reciprocamente, tutto il contenzioso in essere e parlare del futuro e di una Stanley che deve passare dallo stato di ‘diversamente legale’ a quello di operatore primario del circuito legale”.

“Anche in sede tributaria, quindi - conclude la nota del bookmaker - si può affermare che l’imposta unica applicata ai centri Stanleybet rappresenta l’ennesimo tentativo per impedire all’operatore anglo-maltese di competere con i concessionari italiani in condizioni di parità imprenditoriale e concorrenziale”.

RED/Agipro

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