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Attualità e Politica

12/07/2018 | 14:20

Decreto Dignità, il corto circuito delle coperture: si taglia il gioco e si pesca dal gioco

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ROMA - Tagliamo il gioco, e visto che lo Stato incasserà di meno, le coperture le prendiamo... dal gioco. L'architettura del decreto Dignità rivela un vero e proprio corto circuito, laddove da una parte ordina lo stop a ogni pubblicità di settore, dall'altra compensa le conseguenti perdite erariali con l'aumento della tassazione su Slot e Vlt. Ergo, si pesca nello stesso lago che si vorrebbe prosciugare. Questo il dettaglio: il divieto di spot e sponsorizzazioni costerà, secondo quanto riportato dalla bozza di decreto, 147 milioni per il 2019 e 198 milioni a decorrere dal 2020. A tali oneri si provvede aumentando dello 0,5 il prelievo delle macchinette, portando le slot al 19,5% e le Vlt al 6,50%. Tutt'altro che sicuro, peraltro, l'automatismo “maggiori tasse-maggiori entrate”: la tassazione “reale”, cioè al netto delle vincite, è già alta (per le slot siamo sul 63%) e un ulteriore aumento potrebbe avere effetti depressivi sulla raccolta. Ma questo è proprio l'obiettivo del Governo, che nel suo programma parla di “strategia di uscita” dagli apparecchi di gioco. 

MF/Agipro

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