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Attualità e Politica

13/03/2019 | 17:12

Enada Primavera, Mazza (Oia Services): "Senza regole uniformi, a rischio gli investimenti del settore"

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enada primavera mazza distante agnello

RIMINI - Senza regole certe è a rischio la solidità del settore giochi, che diventa più esposto anche a fenomeni di illegalità. È quanto è emerso nel corso del convegno "Gara scommesse, 'proibizionismo' comunale, divieto di pubblicità" a Enada Rimini. 
Così Carmelo Mazza, amministratore delegato di Oia Services, la societa titolare in Italia del marchio Betaland: «Si fa una fatica enorme per avere risposte di base su cosa si può fare e cosa no. Ma senza un discrimine nitido il settore diventa di difficile governo per chi deve gestire le aziende - ha detto Mazza - Continuando così, sono destinati ad emergere seri problemi economici. Deve venire fuori da tutto il settore la richiesta ai legislatori di regolamentare: servono regole certe che i concessionari possano seguire, altrimenti c'è il rischio di un incremento dell'incertezza e di perdita di investimenti».

La frammentazione delle norme locali è stata messa in primo piano anche da Domenico Distante, presidente Sapar: «Serve un riordino del sistema, così come previsto da decreto dignità. Siamo in una situazione di totale incertezza per le piccole e medie imprese. In Puglia, dopo una lunga battaglia, siamo riusciti ad avere una proroga di sei mesi per la piena operatività del "distanziometro" introdotto dalla legge regionale. Con i nuovi emendamenti presentati in Commissione sanità la Regione sta pensando di diminuire i luoghi sensibili e di portare da 500 a 250 metri la distanza minima da sale e apparecchi. Speriamo però, a livello nazionale, in un dialogo con il Governo che a oggi è del tutto assente». 

La labilità del confine tra lecito e illecito è stata infine sottolineata dall'avvocato Daniela Agnello, legale di Stanleybet: «L'imprenditore di giochi in Italia non può avere un progetto, perché non sa cos'è lecito o illecito». La Agnello si è concentrata in particolare sullo "status" dei diversi punti di gioco: «Rimane da capire, per esempio, la posizione del ctd discriminato oppure di quelli nati sull'onda di tale discriminazione». Più in generale, ha concluso, «l'interpretazione giuridica dei giochi non è chiara, certa e univoca».

LL/Agipro

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