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Attualità e Politica

16/03/2017 | 13:08

Giochi a Bolzano, gestori in Consiglio di Stato: "Con la norma sulle distanze il 99% del territorio è off limits"

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giochi bolzano consiglio di stato

ROMA - La norma sulle distanze della provincia di Bolzano determinerebbe l'esclusione totale delle sale da gioco dal territorio e per questo deve essere considerata irragionevole e incostituzionale. È quanto hanno sostenuto oggi in Consiglio di Stato sette società che gestiscono altrettante sale giochi nella città e nella provincia altoatesina, a cui è stata intimata la chiusura per la violazione del "distanziometro". Al centro della questione la norma che riguarda i luoghi sensibili per i quali le sale giochi devono osservare una distanza minima di 300 metri. La legge provinciale del 2012 aveva ampliato, con integrazioni, le disposizioni già contenute nella legge del 1992 - sulla quale si basano i provvedimenti di decadenza - che prevedeva un “distanziometro” di 300 metri “per ragioni di tutela di determinate categorie di persone e per prevenire il vizio del gioco”. L’ampliamento dei luoghi sensibili avvenuto nel 2012 è stato annullato lo scorso ottobre, ma la decadenza è stata confermata dal Tar Bolzano in virtù della legge datata 1992, tuttora legittima.
Per i ricorrenti, però, anche la norma del 1992 presenta profili di irragionevolezza. Secondo una perizia tecnica effettuata nella provincia, il 99% del territorio sarebbe off limits per le sale giochi, vista la particolare olografia della zona. Ciò porterebbe comunque al cosiddetto "effetto espulsivo" già sostenuto contro la delibera del 2012. Le società hanno dunque chiesto nella camera di consiglio a Palazzo Spada la sospensione della norma. Le ordinanze dei giudici sono attese entro pochi giorni.

LL/Agipro

 

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