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Attualità e Politica

15/04/2021 | 19:20

Giochi in Piemonte: respinte le pregiudiziali delle opposizioni al ddl Leone, ma la maggioranza si divide

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giochi piemonte consiglio regionale

ROMA - Si ferma sulle questioni pregiudiziali la seconda giornata di discussione in Consiglio Regionale del Piemonte della proposta di legge per il contrasto al gioco patologico, firmata da Claudio Leone (Lega). Dopo aver depositato altri emendamenti e subemendamenti - che in totale toccano quota 60mila - le opposizioni hanno sollevato diverse problematiche in base alle quali è stato chiesto lo stop al dibattito: dalla necessità del confronto con i Comuni al presunto contrasto del ddl con i principi costituzionali di uguaglianza, tutela della salute e concorrenza, nonché con molteplici punti dello statuto regionale. Come da regolamento del Consiglio, la discussione sulla proposta di legge «non può proseguire prima che il Consiglio si sia pronunciato» sulle pregiudiziali, oggi tutte respinte al termine della seduta. Il Consiglio tornerà a riunirsi nei prossimi giorni, mentre nella mattinata di domani si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo. Nel frattempo un parere sul provvedimento è stato chiesto al Consiglio delle autonomie locali, anche se non sarà vincolante.

Il confronto è proseguito anche fuori dall'Aula, con l'intervento del capogruppo della Lega, Alberto Preioni: «In Consiglio Regionale è in atto una mistificazione e una strumentalizzazione - ha detto - Sul gioco ci sono due strade, o viene incanalato nella legalità, gestito dallo Stato, tutelando i soggetti che hanno investito, oppure finisce tutto in mano della criminalità». Rimane però la spaccatura della maggioranza: dopo la posizione espressa ieri da Forza Italia, che ha proposto solo una proroga della scadenza contenuta nella legge attualmente in vigore, è arrivato oggi il monito di Fratelli d'Italia. Il coordinatore piemontese Fabrizio Comba ha chiesto alla Lega di bloccare l’iter per l’approvazione della norma: «Si riporti il provvedimento in commissione, ci sono aspetti che vanno approfonditi e condivisi all’interno della maggioranza».

Per i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil è però necessario «restituire dignità alle lavoratrici e ai lavoratori» del settore. «Condividiamo i principi sanciti dalla legge in vigore, ma è necessaria  una presa in carico da parte del legislatore e della politica delle ricadute occupazionali e la responsabilità di individuare soluzioni».

LL/Agipro

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