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Attualità e Politica

23/04/2020 | 19:55

Coronavirus, le richieste di Agsi al Governo: Preu sospeso fino al 2021, taglio delle aliquote e accesso al credito bancario

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ROMA - Prelievo fiscale solo a partire dal 2021, un contributo a fondo perduto a sostegno dei costi di affitto, taglio delle aliquote, crediti di imposta e accesso ai finanziamenti bancari: sono alcuni dei provvedimenti anti crisi chiesti da Agsi (Associazione Gestori Scommesse Italia) in una lettera firmata dal presidente Pasquale Chiacchio e indirizzata al Governo e ai presidenti di Camera e Senato. Le misure adottate finora dal Governo, si legge nella lettera, sono inadeguate per la salvaguardia di una categoria come quella dei gestori di agenzie di scommesse, che «garantisce elevati livelli occupazionali ed è fonte di imponenti risorse per le Entrate dello Stato». 
Nel dettaglio, queste le richieste per consentire al settore di superare la difficile fase emergenziale: innanzitutto, il differimento dei termini di versamento del Preu e dell'Imposta Unica, attualmente sospesi da un decreto governativo, «con rate e date da concordare a partire dal gennaio 2021». Poi, «un contributo a fondo perduto a sostegno dei costi per i canoni di affitto, forniture elettriche, telefoniche, ecc.». Terzo punto, la cassa integrazione «al personale dipendente per riduzioni e totali e parziali dell'orario di lavoro per i periodi fino al 30 giugno 2021.
Un problema della ripartenza saranno sicuramente gli adeguamenti cautelativi richiesti dall'emergenza sanitaria. Si chiede dunque un credito di imposta o contributo a fondo perduto per affrontare questi costi straordinari fino al 30 giugno 2021.
Altre istanze: il taglio del 50% delle aliquote di Imposta Unica e Preu per la raccolta delle scommesse ippiche e sportive, virtuali e AWP/VLT per tutto il periodo della fase 2; la detraibilità al 100% dell'Iva sugli acquisti fino al 30 giugno 2021; l'utilizzo del voucher lavoro libero, con conseguente abbattimento degli oneri previdenziali; la definizione agevolata dei contenziosi in essere con Erario, Agenzia delle Entrate ed Enti previdenziali fino al 31 dicembre 2020.
Infne, l'accenno a un problema tra i più seri, specialmente in un periodo come questo: l'accesso al credito bancario da parte delle aziende del settore. Come è ormai noto, infatti, da anni le banche si rifiutano di concedere mutui e finanziamenti, in nome di un discutibile codice etico.
RED/Agipro 

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