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Ippica & equitazione

30/08/2017 | 11:43

Ippica, Hippogroup Roma Capannelle: «Mai ricevuti dall'assessore Frongia, necessario aiuto concreto dalle istituzioni»

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Ippica Hippogroup Roma Capannelle

ROMA - «Non siamo mai stai ricevuti dall’assessore allo Sport di Roma Capitale, nonostante all’atto dell’insediamento della nuova giunta avessimo più volte segnalato lo stato di grave difficoltà del settore ippico del Paese, con numerosi importanti ippodromi chiusi, quello relativo alla Capitale che ereditava il fallimento di Tor di Valle, e la complessa condizione con cui la nostra società usciva da un doloroso concordato in continuità» e «non siamo stati coinvolti nelle verifiche politico istituzionali tra il Comune di Roma Capitale e il Mipaaf che si sono concluse nel mese di aprile scorso con una errata interpretazione dell’attuale titolo di utilizzo del comprensorio che ha costituito l’unico motivo (o pretesto?) per un ulteriore illegittimo taglio delle risorse rese disponibili dal Mipaaf per l’attività del trotto di circa 900 mila euro annui, oltre ai circa 2 milioni e 500 mila annui di riduzione per il galoppo subiti dal 2011 al 2016». È la rispsota di Hippogroup Roma Capannelle alle dichiarazioni dell'assessore Daniele Frongia, che aveva scongiurato i licenziamenti dell'ippodromo. «La nostra società durante l’attuale concessione ha investito oltre 9 milioni di euro sul comprensorio, nonostante durante lo stesso periodo il flusso di risorse a livello nazionale per gli ippodromi si sia ridotto da oltre 120 milioni a poco più di 40, e ulteriori riduzioni sono annunciate per il 2018» e «i nostri azionisti nello stesso periodo hanno immesso capitale a copertura di perdite per oltre 6 milioni di euro, l’ultimo aumento di oltre un milione è di poche settimane fa, senza possibilità di rientro alcuno», si legge in una nota. «La nostra società si sta operando al meglio per ridurre al massimo i licenziamenti effettivi rispetto agli esuberi dichiarati perseguendo, ove possibile, una struttura di costi operativi compatibile con i continui tagli alle riscorse disponibili decisi a livello Ministeriale e sistematicamente comunicati ufficialmente con effetto retroattivo», spiegano da Hippogroup. 
«Sarebbe interessante sapere dall’amministrazione capitolina, direttamente e in un contesto non mediatico, come si sarebbe potuto garantire la continuità aziendale e in ogni caso una corretta gestione sociale, messa in crisi unicamente dalla condotta (se non dalla indifferenza) degli interlocutori pubblici», continua la nota. «È oggettivamente beffardo un destino che ci vede indicati quali carnefici dai rappresentanti di un istituzione che molto avrebbe potuto fare e nulla ha fatto fino ad oggi. Saremmo ben lieti di ricrederci se, nell’esiguo tempo residuo - visto il “countdown” cui è avviata l’ippica italiana e non solo quella romana - le istituzioni fisicamente più vicine al territorio mettessero in atto quelle minime ma importantissime azioni che a tutt’oggi hanno inspiegabilmente rimandato. Ogni aiuto concreto sarà ben accetto, senza per questo rinunciare al valere delle nostre convinte ragioni finora ignorate da molti protagonisti attivi di questa triste fase della storia del nostro settore», conclude la nota.
RED/Agipro

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