Ippica & equitazione
31/03/2025 | 17:03
31/03/2025 | 17:03
ROMA - “E’ un’ulteriore accelerazione al processo di riforma dell’ippica, un provvedimento per certi versi epocale e innovativo che cambia e rivoluziona il rapporto tra il Ministero e le Società che gestiscono gli oltre 35 ippodromi nazionali. Abbiamo iniziato con la Classificazione degli ippodromi italiani attesa ormai da anni, poi abbiano nominato la Commissione di qualità introducendo a partire da quest’anno (per la determinazione della graduatoria del 2026) il concetto di qualità. Un aspetto che diventa fondamentale. Ora abbiamo anche il Decreto che stabilisce le linee di indirizzo e i parametri con i quali verranno assegnate le sovvenzioni”. Con queste parole il Sottosegretario del Masaf Patrizio Giacomo La Pietra ha introdotto il nuovo “Decreto Sovvenzioni”, pubblicato proprio in queste ore che pone fine a un’attesa anche spasmodica da parte delle Società di corse, ovviamente in attese di definire le proprie strategie.
I circa 44 milioni di euro destinati dai vari capitoli alla sovvenzione degli ippodromi italiani sono divisi in due categorie fondamentali. Da una parte la sovvenzione vera e propria (37 milioni) da una parte quella legata agli investimenti (i restanti 7 milioni). “Abbiamo lavorato sul nuovo rapporto con gli ippodromi pensando soprattutto al futuro – ha affermato il Sottosegretario – Il fondo di investimenti sostituisce quella voce pari 4 % che era già presente nei precedenti accordi contrattuali con gli ippodromi, ma che raramente veniva utilizzata per gli scopi per i quali era stata istituita. Oggi noi destiniamo circa il 15% del totale disponibile per la sovvenzione degli ippodromi, all’investimento strutturale, ma attenzione che si tratta di un contributo potrà andare a coprire fino ad un massimo dell’80% della spesa effettuata. Non si tratterà di soldi spesi tanto per..., ma che devono far parte di un progetto nel quale deve credere anche la società di corse che dovrà a sua volta investire il restante 20% del totale. Potrà riguardare interventi strutturali, Tribune, Scuderie, Piste etc., ma anche ammodernamento tecnologico. Diciamo che deve passare il concetto che il rapporto Società di corse/Ministero non si traduce più nell’assegnazione di un “reddito di cittadinanza Ippico” e che, trattandosi di soldi pubblici, tutte le spese dovranno essere rendicontate. Ma come verranno distribuiti nel dettaglio i restanti 37 milioni? “Al Masaf si è lavorato a lungo nei mesi scorsi, anche accogliendo alcuni suggerimenti proprio delle società di corse, su come impostare il nuovo rapporto contrattuale. Bene oggi possiamo dire che il piano è abbastanza articolato, ma che offre un buon punto di partenza. In pratica, al di là del fondo investimenti, sono state individuate altre quattro voci a ciascuna delle quali è stata assegnata una percentuale di valore economico. Nel dettaglio: Costo giornata di corse, Distribuzione in base alla Classificazione, Premialità, Attività Istituzionale.
COSTO GIORNATA DI CORSE – È in fondo la vera novità di questo schema di sovvenzione. È stato infatti determinato un costo fisso, per ciascun ippodromo, relativo alla giornata di corse con le opportune differenziazioni se feriale/festivo, se diurna/notturna se giornata di Gran Premio etc. La media dovrebbe aggirarsi attorno a qualcosa meno di ventimila euro a giornata, con le opportune varianze e quindi l’importo totale andrà a coprire circa il 55/60% del disponibile. In questa maniera vengono a cadere da un lato il concetto di stagionalità, dall’altro si frena quel fenomeno per il quale alcuni ippodromi, anche in un passato recente, preferivano fare qualche giornata in meno per risparmiare sui costi potendo contare emolumenti fissi. Ora anche l’eventuale trasferimento di giornate da un ippodromo all’altro per causa di forza maggiore, essendo queste retribuite, sarà più semplice. Da notare che negli allegati sono precisati le voci massime per ogni singola voce compresa quella per il compenso agli amministratori cui viene assegnato un tetto.
DISTRIBUZIONE IN BASE ALLA CLASSIFICAZIONE – Su quello che rimane a disposizione, una volta detratti i 7 milioni del fondo investimenti e il costo delle giornate, si applicherà per un minimo del 35 e un massimo del 45% l’assegnazione in base alla classifica che scaturisce dalla classificazione. Il Masaf ha identificato quattro categorie in cui suddividere gli ippodromi: “Strategici, Nazionali, Regionali e Promozionali.” Tutti riceveranno una percentuale ovviamente decrescente in base alla posizione occupata in classifica che, come è stato più volte detto, potrà cambiare di anno in anno in base alla valutazione della “qualità”.
PREMIALITA’ – Proprio in base al discorso della classifica “dinamica” c’è un ulteriore parametro che vale tra il 45 e il 55% della quota residua di cui sopra e va a premiare la posizione nella classificazione, ma sarà riservato solamente a due categorie di ippodromi: gli Strategici e i Nazionali. La divisione prevede che siano tre gli ippodromi strategici per ciascuna specialità (trotto e galoppo), mentre i Nazionali saranno nove per il trotto e cinque per il galoppo. Gli altri rimarranno fuori da questa fetta di sovvenzione, ma potranno accedervi negli anni successivi, qualora scalino posizioni in classifica. Attenzione agli ippodromi “plurispecialità”: potranno mantenere una sola delle graduatorie. Prendiamo l’esempio di Milano che per la classificazione sarebbe strategico sia al galoppo che al trotto (rispettivamente primo e secondo). Manterrebbe lo status di strategico per il galoppo mentre retrocederebbe a Nazionale per il trotto liberando così un posto tra gli strategici che dovranno essere comunque sei ippodromi differenti.
ATTIVITA’ ISTITUZIONALE E PROMOZIONALE – Discorso a parte merita Roma Capannelle: nei disegni del Masaf c’è l’obiettivo di farne l’ippodromo “della Capitale” e quindi il punto di riferimento dell’ippica nazionale ovviamente non con l’attuale gestione che è di fatto una “custodia”, ma soprattutto in un disegno futuribile. Per questo nello schema del Decreto è prevista una voce, appunto Attività Istituzionale e Promozionale, che vale dal 2 al 20% (sempre della quota residua detratti Investimenti e Costo giornate) e che oltre all’ippodromo della Capitale sarà attribuito in base alle Attività Promozionali e Istituzionali effettuate dalle varie società (es. Palio delle Regioni?). “Questa è una voce che guarda al futuro – ha chiosato il Sottosegretario – è evidente che vogliamo che Roma diventi l’ippodromo di riferimento dell’attività ippica nazionale, ma chiaramente questo è un incentivo per quelle società che volessero partecipare al bando di gestione che sarà emanato da Roma Capitale. Per accedere a questa parte della Sovvenzione in ogni caso l’ippodromo di Roma dovrà comunque aver acquisito una classificazione da ippodromo strategico.”
Il livello di classificazione per l’anno successivo dovrà essere definito entro il mese di ottobre, così da predisporre calendario e ripartizione delle giornate entro la fine dell’anno. Ciò consentirà anche una maggior celerità nella stipula dei contratti per l’anno successivo. A tale scopo il Sottosegretario La Pietra e il Dg del Masaf, Remo Chiodi, hanno illustrato un’altra novità presente nel Decreto: “Abbiamo previsto anche la possibilità di stipulare contratti pluriennali. Questo potrebbe consentire di evitare quel periodo di “vacatio” classico dei primi mesi dell’anno. In ogni caso gli ippodromi che vorranno accedervi dovranno ovviamente dimostrare il possesso della titolarità dell’impianto per il periodo indicato e comunque ci sarà una clausola di salvaguardia che consenta di rimodulare gli importi economici in caso di variazioni del “disponibile” derivante dalla Legge di Bilancio. Emanate le linee guida e i parametri, manca ora il Decreto del Direttore Generale che stabilirà con precisione i conteggi (anche se gli interessati a spanne possono già farsi un’idea). Questione di pochi giorni.
RED/Agipro
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