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Ippica & equitazione

30/07/2003 | 15:04

IPPICA: DURE REAZIONI DI ULIVO E LEGA AGLI EMENDAMENTI APPROVATI IERI AL SENATO

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ippica dure reazioni di ulivo e lega agli emendamenti approvati ieri al senato

(c.l.) Sull'emendamento 8.100, presentato ieri dal sen. Magnalbò (AN) al testo originario dell'art. 8 del DL 147 e approvato dall'aula di Palazzo Madama, si è spaccata persino la maggioranza di governo. Il sen. leghista Stiffoni, autore di ben 9 subemendamenti, durante la discussione al Senato ha deciso di ritirarne 8, mantenendo però il punto sul settimo (poi respinto dalla maggioranza dei senatori), volto a sopprimere l'intero comma 14, riservato al Bingo.
"Il sistema in vigore per i concessionari del Bingo - ha detto il sen. Stiffoni - ha evitato che si ripetesse la situazione relativa ai concessionari delle scommesse sportive ed ippiche. Non riusciamo a capire perché un sistema che funziona debba essere toccato. Nello specifico si vuole dare la possibilità ai concessionari del gioco del Bingo di versare il prelievo erariale entro 90 giorni dal ritiro delle cartelle, previo pagamento del saggio di interesse legale delle somme dilazionate. Il nostro Gruppo è totalmente contrario all'introduzione di questa norma, che si risolve in un sostanziale autofinanziamento a spese dello Stato per i concessionari del Bingo, senza che se ravvisassero in questo caso i criteri di necessità e urgenza".
Ancora più dure le reazioni dell'opposizione: la senatrice De Petris (Verdi), ad esempio, si è scagliata contro l'indebita commistione ippica-lotterie: "Vi è sicuramente l'urgenza di intervenire sulla questione UNIRE, è però anche vero che ci troviamo innanzi a delle modifiche riguardanti il meccanismo di finanziamento, che non è più quello del prestito tramite la Cassa depositi e prestiti, ma è un meccanismo legato alle videolotterie. Si tratta di una questione che, a nostro avviso, avrebbe meritato una discussione molto più approfondita".

In un lungo e dettagliato intervento, il sen. Bonavita (DS) ha invece preso di mira lo spirito del provvedimento pro-UNIRE, così come modificato dall'emendamento 8.100 presentato dal sen. Magnalbò di Alleanza Nazionale. "Intendo manifestare -  ha detto Bonavita - la mia contrarietà sul metodo adottato relativamente al provvedimento in esame: stiamo esaminando i contenuti di un decreto legge già discusso dalla Commissione Finanze, esaminato dalla Camera dei Deputati, approvato e poi decaduto; tali contenuti, infine, sono stati trasfusi nell'emendamento 8.100. Esso affronta una materia molto delicata che ha come oggetto la crisi dell'UNIRE, derivata non solo da problemi oggettivi che si sono avuti con i concessionari delle scommesse ippiche, ma anche da una  pessima gestione dell'ente nell'ultimo periodo. La mia contrarietà, inoltre, si manifesta pr una questione di principio. Con l'introduzione dei minimi garantiti, molti concessionari avevano contratto un debito con lo Stato ed essi, a fronte della concessione affidata loro, dovevano garantire il versamento di una certa somma nelle casse statali per continuare a gestire la propria attività. Per una serie di motivi - valutazioni errate, sovrastime del mercato - questo non è stato possibile e si è avuta una serie di rinvii. Con il meccanismo che si vuole introdurre, tali rinvii vengono perpetuati, senza arrivare alla soluzione del problema".

Il sen. Bonavita ha poi criticato duramente l'attuale sistema concessorio e le agenzie inadempienti: "Probabilmente sono troppe le concessioni che operano sul mercato ed alcune devono tornare allo Stato. Noi, invece, continuiamo a concedere proroghe e a fare interventi bocca a bocca su soggetti che non sono in grado di esercitare in proprio l'attività. Gli stessi soggetti, poi, non solo non hanno pagato i minimi garantiti - in quanto probabilmente non hanno avuto quel giro di affari sufficiente e necessario per far fronte all'impegno contratto con lo Stato - ma addirittura hanno trattenuto i soldi relativi alle imposte uniche. Infatti, quando si fa una scommesse, si punta una certa somma ed una parte di essa viene decurtata per affluire immediatamente nelle casse dello Stato. Tali soggetti, pertanto, agivano come concessionari della riscossione e, come tali, non hanno versato una lira, anzi hanno trattenuto soldi dello Stato. Proprio su questo continuiamo a concedere proroghe".

Molto critica, da parte di tutto l'Ulivo, è stata poi la decisione della maggioranza di demandare alle videolotterie parte del futuro finanziamento dell'UNIRE: "Il meccanismo di finanziamento dell'intero sistema - ha concluso il sen. Bonavita - si basa anche sul fatto che con l'introduzione surrettizia delle videolotterie si conduce un'operazione per finanziare l'UNIRE. Sulla questione sarebbe necessario aprire un confronto, concedendo alla discussione tempi adeguati, anziché convertire in fretta un decreto con un emendamento sostanziale presentato all'ultimo minuto e del quale il Governo non si è assunto la responsabilità, non avendo sottoposto una sua ipotesi e facendo presentare in maniera surrettizia il provvedimento da un parlamentare della maggioranza".

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