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Lotteria Italia

04/01/2013 | 16:13

Lotteria Italia, la 'grande raccomandata' che resiste alla crisi

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lotteria italia la grande raccomandata che resiste alla crisi

ROMA – Per sopravvivere non servono forza o intelligenza, ma capacità di adattamento. Un principio darwiniano che viene però clamorosamente smentito dalla Lotteria Italia: una formula di gioco cambiata solo in alcuni dettagli rispetto agli esordi del secolo scorso, ma che ancora oggi – con scommesse che si fanno in punta di dita sugli smartphone ed estrazioni che assegnano premi ogni 5 minuti - riesce a spingere 8 milioni di persone ad acquistare un biglietto e mettere un sogno in tasca. Gli incassi complessivi della Lotteria Italia, la cui estrazione è prevista per il 6 gennaio,   raggiungeranno i 40 milioni di euro: in pratica quanto incassano in un giorno e mezzo i  'fratellini' del gratta e vinci, una goccia nel mare nei circa 84 miliardi di raccolta dei giochi in Italia nel 2012.

La Lotteria – indissolubilmente intrecciata al tessuto sociale del Paese e alla tv – sembra però impermeabile alle leggi di mercato e al rapporto che regola domanda e offerta. Una 'grande raccomandata' del gioco che può permettersi anche un sensibile calo di appeal rispetto alle edizioni record a cavallo tra anni 80 e 90, quando con Pippo Baudo, Raffaella Carrà e il traino di Fantastico, praticamente ogni italiano adulto (oltre 37 milioni i tagliandi venduti nel 1988) aveva un biglietto della Lotteria. Nonostante tutto, la Lotteria Italia resta un simbolo del nostro Paese e fa riaffiorare ricordi d'altri tempi, quando l'appuntamento con il gioco era limitato a Totocalcio, Totip e, appunto, alla grande estrazione nella notte della Befana.

Tant'è che dal 2011 è rimasta l'unica riffa “tradizionale” a cui si gioca in Italia: le altre spazzate via, cancellate. Tra queste Agnano (a cui era dedicato il Gran Premio ippico Lotteria), Sanremo, il Carnevale di Viareggio e Putignano, tutte ritenute 'inutili' dal Ministero dell'Economia che a partire dal 2008 ha drasticamente ridotto gli appuntamenti, vista la “disaffezione dei giocatori, l'assenza di utili significativi per l'erario e la sostanziale mancanza di ritorno economico per gli organizzatori”.
Assieme alle Lotterie “minori”, anche altri giochi sono andati in pensione: come il Totip, chiuso nel 2007 per incassi sempre più esigui e sostituito da una poco apprezzata scommessa ippica chiamata V7, una specie di Tris allargata.

Nel museo dei giochi scomparsi ci sono anche il 'Big Race' (una specie di complicato Totocalcio sui motori e sull'atletica), il Totosei (in cui si doveva pronosticare il numero esatto di gol in sei match di calcio) e la Formula101 (una schedina sui Gran Premi di F1).
La schedina del Totocalcio è una nobile dalle vesti stracciate e soffre anche più della Lotteria Italia,  vista la concorrenza spietata delle scommesse sul calcio, ma il 'brand' è ancora forte per pensare a un addio in tempi brevi: in attesa di un rilancio il Totocalcio, insieme ai giochi collegati come il9 e Totogol, ha raccolto nel 2012 poco più di 53 milioni di euro, in calo del 39% sui 73 milioni del 2011. In effetti, una goccia nel mare.

PG/Agipro

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