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29/04/2003 | 17:41

TOTOCALCIO – STANLEY SI CANDIDA PER LA GARA DEI MONOPOLI MA POI CI RIPENSA

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totocalcio stanley si candida per la gara dei monopoli ma poi ci ripensa


(c.l.) E’ successo tutto nello spazio di appena sette giorni. Solo la scorsa settimana, con un comunicato stampa, la Stanley International, braccio “internazionale” del bookmaker di Liverpool Stanley Leisure Plc, aveva annunciato il clamoroso intento di partecipare alla gara indetta dai Monopoli di Stato per i futuri provider del nuovo Totocalcio.
Sembrava il coraggioso gesto di un operatore estero, e nel comunicato la stessa Stanley International plaudeva al testo del Bando: “Stiamo attraversando un momento di cambiamento nel settore dei concorsi pronostici – si leggeva nella nota diramata – in cui è evidente che la partecipazione di un operatore come il nostro appare non più contrastata ma anzi favorita”.
Poi, nella tarda mattinata di ieri, l’improvviso dietro-front, sotto forma di un nuovo comunicato stampa fatto pervenire alla redazione del settimanale specializzato Totoguida Sport, nel quale si afferma l’intenzione della compagnia inglese di rinunciare alla gara.
Alla base dell’improvviso cambio di rotta di Stanley International, che in Italia detiene già un nutrito numero di contestati “Centri Trasmissione Dati” che – tra le pieghe legislative italiane e le chiusure imposte qua e là da magistratura e Guardia di Finanza - fungono da veri e propri punti remoti per l’effettuazione delle scommesse sportive con la casa madre di Liverpool, ci sarebbe una più attenta rilettura del testo del Bando emesso dai Monopoli di Stato.
Nel comunicato stampa con cui si afferma la volontà di rinunciare alla gara, infatti, si legge: “…dopo un accurato esame da parte dei nostri legali del testo del Bando, appare a nostro parere ancora una volta chiaro, come è stato in passato per altri bandi nel settore dei giochi, che si tratta di un documento pensato per gli attuali operatori del settore, con assoluta mancanza di qualsiasi possibilità di entrata di altri soggetti”. Dalla “meritoria apertura agli operatori esteri”, insomma, nel breve giro di appena sette giorni si è passati ad una “assoluta mancanza di qualsiasi possibilità di entrata di altri soggetti”.
Cosa abbia fato cambiare idea in così poco tempo ai vertici di Stanley International non è dato saperlo, visto che nel frattempo il testo del Bando elaborato dai Monopoli di Stato non è stato ritoccato di una virgola e che per la partecipazione ad una gara di questo genere è necessario un periodo di preparazione e di studio di diverse settimane.
Occorre notare, però, che – curiosamente – nel comunicato della scorsa settimana l’operatore inglese faceva velatamente cenno ad una possibile richiesta di dilazione dei tempi per presentare le varie candidature ai Monopoli, segno – probabilmente – delle oggettive difficoltà incontrate nel presentare entro il termine perentorio del 15 maggio l’intero progetto necessario per la partecipazione alla gara e la rete occorrente dotata di almeno 700 punti vendita sul territorio italiano.
Potrebbe dunque essersi l’impreparazione alla base dell’improvviso dietro-front di Stanley International, oppure il bookmaker inglese potrebbe star preparando un clamoroso ricorso al Consiglio di Stato.
Non va dimenticato, infatti, che proprio Stanley International – in passato – è riuscita ad ottenere dalla Commissione Europea una procedura di infrazione contro lo Stato Italiano a proposito della gara che ha riguardato la gestione delle scommesse sportive sul nostro territorio, ed in attesa della definitiva sentenza della Corte di Giustizia Europea al riguardo, nelle strategie della compagnia di Liverpool potrebbe esserci anche un nuovo scontro frontale con l’Amministrazione finanziaria, stavolta a proposito della futura gestione del Totocalcio.
Nel comunicato stampa diramato ieri si legge infatti: “In passato, in materie riguardanti le scommesse sportive, abbiamo reagito, come sappiamo, impugnando sempre quei provvedimenti che ritenevamo ingiusti e abbiamo ottenuto la procedura di infrazione della Commissione Europea contro lo Stato italiano e una sentenza – ormai prossima – della Corte di Giustizia che dovrebbe fare un po’ di chiarezza. Com’è noto siamo un gruppo specializzato nelle scommesse sportive e i concorsi pronostici non fanno parte del nostro core business (ma allora perché annunciare in pompa magna la partecipazione alla gara per il Totocalcio?, ndr). Di conseguenza ci limiteremo a prendere atto della situazione, quantomeno fino a quando non dovesse apparirci che l’attuale gara influenzi anche il comparto delle scommesse sportive, come più di qualcuno ipotizza”.

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