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Poker & Casinò

08/11/2011 | 12:07

Casinò e turismo, in Europa offerta di gioco "limitata"

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casinò e turismo in europa offerta di gioco limitata

ROMA - L'Europa, rispetto, al resto del mondo, è una delle regioni meno sviluppate in termini di casinò. E' quanto emerge dalla relazione di David Forrest, docente dell'Università di Salford, in Inghilterra, nel corso della sua analisi economica di casinò e sale da gioco, durante il convegno "Il gioco come chance per lo sviluppo del turismo italiano", organizzato dalla Fondazione Unigioco all'Auditorium dell'Ara Pacis, a Roma. Dagli studi del docente e del suo staff emerge che "in Europa viene speso circa lo 0,52% del Pil in casinò, cifra leggermente più bassa rispetto agli USA, (0,65%) e all'Australia (1,93%)  - ha spiegato Forrest - Quindi non è che gli europei non amino giocare d'azzardo, è solo che a loro non viene concesso di giocare come vorrebbero. Se torniamo indietro di 20 anni la situazione, in Europa, era molto simile ai livelli odierni - ha proseguito il docente inglese - Rispetto a oggi è cambiata solo la presenza. Prima grandi casinò, oggi anche apparecchi da gioco elettronici diffusi a livello territoriale. Esiste dunque una domanda di giochi da casinò in Europa - ha concluso -  che però non viene sfruttata. Mentre negli Usa la spesa, oggi, è di tre volte più alta rispetto a trenta anni fa quando i casinò erano solo nel Nevada. In Europa la gran parte della domanda di giochi è per le lotterie".

Sono numerose, dunque, le differenze esistenti tra lo sviluppo dei casinò in Europa e nel resto del mondo. "In Gran Bretagna - ha spiegato Forrest - esistono casinò molto piccoli e specializzati che servono minoranze etniche. Negli Usa, invece, l'appeal demografico è molto più ampio: sono i cittadini più anziani che frequentano questi luoghi anche a fini di socializzazione. In Europa, invece, esistono, numerose pressioni e restrizioni per non far sviluppare i casinò di tipo moderno (ad esempio il numero massimo di slot da introdurre, che in Gran Bretagna è fissato a 20 apparecchiature per locale)". A livello internazionale il discorso è molto differente, ha aggiunto Forrest e "per questo l'Europa è rimasta debole. Se avessimo più casinò, secondo gli economisti i reali vantaggi sarebbero legati al benessere delle persone, che potrebbero scegliere come spendere i propri soldi per divertirsi. Ci sarebbe, dunque, un vantaggio dal punto di vista economico e dal punto di vista del benessere, perché porterebbe maggiore divertimento. In Australia sono stati quantificati i vantaggi da gioco d'azzardo e il mio team di ricerca ha emulato tale metodo e ha stimato che questo disavanzo di consumo, in Gran Bretagna, sarebbe di 2 miliari di sterline (1,8 miliardi di euro) l'anno. Mi sembra una buona motivazione per incentivare lo sviluppo di nuovi casinò in Europa.
SA/Agipro

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