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Poker & Casinò

30/03/2012 | 15:14

Le Iene, poker online: la truffa è doppia, società italiana denuncia sito .com

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le iene poker online la truffa è doppia società italiana denuncia sito com

Non solo truffatori, ma anche 'copioni'. Per la room di poker .com che, secondo quanto riportato ieri dal programma televisivo "Le Iene", truffava i giocatori consentendo di 'scoprire' le carte rendendo
impossibili le vincite, l'accusa è doppia:  la Cinque Punto Cinque, società di software house che fornisce i programmi alle room autorizzate dai Monopoli di Stato, si è rivolta alla polizia postale, chiedendo il sequestro del server e l'oscuramento del sito, alla Siae per violazione del copyright sul software di gioco e inoltrerà la pratica ai Monopoli di Stato.
Secondo la società, il sito .com  utilizza una grafica identica a quella del sito italiano: un comportamento illegittimo che, inoltre, trae in inganno i giocatori, viola le leggi sul copyright e quelle sulla libera concorrenza.
“Abbiamo depositato una querela contro ignoti alla Polizia postale di Roma, chiedendo il sequestro dei server e l’oscuramento dell’indirizzo: starà agli inquirenti stabilire i contorni del reato informatico compiuto o se ci sono gli estremi anche per l’associazione a delinquere”.
Così l’avvocato Lorenzo Mereu, legale della software house Cinque Punto Cinque, chiarisce la posizione della società dopo la trasmissione ieri del servizio sul sito truffaldino di poker online a “Le iene” su Italia Uno.
“La software house che rappresento si sente defraudata e danneggiata da quanto avvenuto – dice ancora - ci eravamo già attivati perché ci avevano segnalato la presenza del sito-fotocopia, integralmente copiato da hacker molto abili, anche se non conoscevamo le attività truffaldine segnalate da “Le iene. Soltanto le grafiche sono state clonate mentre il software con il quale il gioco è esercitato non è quello della querelante che agisce nel completo rispetto della normativa italiana. Il problema è stato negli ultimi mesi cercare i responsabili: i gestori del sito hanno base a Innsbruck, secondo quanto riporta la scheda pubblicata, server in Francia e licenza  maltese. Per questo abbiamo attivato le authority di gioco francesi, maltesi e italiane e siamo in attesa delle risposte: di sicuro, perseguiremo i responsabili appena riusciremo a capire, con l’aiuto degli investigatori, chi siano esattamente”.
NT/Agipro

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