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Poker & Casinò

19/09/2011 | 16:44

Poker: i player italiani vogliono la cancellazione da Hendonmob

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poker i player italiani vogliono la cancellazione da hendonmob

ROMA – I giocatori di poker italiani chiedono la cancellazione dei propri dati da Hendomob, il sito di ranking internazionale che tiene conto dei piazzamenti e dei guadagni economici dei giocatori in tutti i tornei di poker live accreditati. Come si legge su Gioconews.it, i player di casa nostra avrebbero indirizzato numerose mail al famoso database online per chiedere di eliminare 'dati sensibili': forte il timore che le informazioni riportate dal sito possano essere usate contro di loro dalla Guardia di Finanza. In alcune convocazioni informative di grinder italiani con i funzionari del Fisco, sarebbe emersa la richiesta di pagamento delle tasse esclusivamente sulla base delle informazioni contenute su Hendonmob. Gli amministratori del sito non ci stanno e danno comunque sponda ai giocatori italiani. "Tutto ciò che risulta postato sul sito - hanno dichiarato - è di pubblico dominio e reperibile anche altrove: informazioni che si trovano anche su comunicati stampa, siti web degli organizzatori dei principali tornei, blog, ma l'utilizzo del nostro database per qualsiasi scopo senza consenso viola le leggi europee sui termini di utilizzo dei siti web e la legge a tutela del copyright sui database”. MS/Agipro


Poker Live, indagine Gdf: primo avviso a marzo, un modulo per dichiarare le vincite spedito ai giocatori

ROMA - A metà luglio erano scattati i controlli di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate, anche se i giocatori erano stati avvisati già a marzo. Nelle lettere ricevute da molti 'grinder' italiani si chiedeva di dichiarare se le somme vinte all’estero - per tornei disputati all'estero fra il 2006 e il 2009 - fossero state trasferite in Italia, spiegandone eventualmente le modalità di rimpatrio. La Finanza ha messo nel mirino circa quattromila player, stimando 73 milioni di euro tassabili "come redditi diversi " non dichiarati al fisco secondo gli inquirenti. Una stima che secondo molti giocatori non sarebbe corretta, visto che terrebbe conto solo delle vincite, ma non dei soldi persi, nè delle spese sostenute per i trasferimenti e i soggiorni all'estero. I giocatori lamentano inoltre l'assenza di una normativa nel periodo contestato. "Non vorremmo essere paragonati a evasori fiscali per non aver tenuto gli scontrini d’iscrizione a un torneo del 2006 - hadichiarato Luca Pagano, uno dei top player italiani - Se le regole non esistevano come si faceva a rispettarle?".

L’interesse del Fisco segue l’onda dello straripante successo del poker in Italia che, nella sua versione on line, appena arricchita dalla variante "cash", ha incassato 1,8 miliardi nei primi otto mesi del 2011, e punta a un ulteriore boom: in poco meno di un mese e mezzo il cash ha incassato 1,2 miliardi, con una spesa effettiva di 33,2 milioni di euro per i giocatori. RED/Agipro
 

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