Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 17/01/2025 alle ore 14:40

Poker & Casinò

18/07/2011 | 14:06

Poker Live, indagine Gdf: i top player non ci stanno "Giusto pagare le tasse, ma si tenga conto anche delle spese"

facebook twitter pinterest
poker live indagine gdf i top player non ci stanno giusto pagare le tasse ma si tenga conto anche delle spese

 

ROMA - "E’ giusto verificare e pagare le tasse sul proprio reddito, poker compreso, però per poterlo fare ci vuole una tassazione idonea, tenendo conto di tutto".  È il pensiero di Luca Pagano, uno dei giocatori italiani più affermati, che fa parte del Team Pro di Pokerstars - espresso in una recente intervista al quotidiano Qn - sulle indagini di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza relative ai guadagni dei giocatori di poker italiani nei tornei di Poker Live giocati all'estero. Pagano, che ha visionato la lettera inviata a fine marzo dal fisco ai player (nella quale è contenuto anche un modulo per le dichiarazioni delle vincite) sostiene che "è sacrosanto pagare le tasse ma anche poter detrarre le eventuali perdite, le spese sostenute durante un esercizio, nel nostro caso nei tornei e nelle partite cash. Se queste saranno le regole fiscali applicate al professionista del poker allora va bene". Un altro punto critico evidenziato da Pagano è il non riconoscimento della categoria di "professionista del poker" in Italia. "Se io vado a Berlino per giocare e sostengo delle spese, l’albergo ad esempio, queste non sono detraibili e valgono come quelle di un semplice cittadino che si reca in vacanza. È per questo - spiega Pagano - che bisogna individuare gli strumenti per calcolare la differenza tra entrate e uscite: risulta quanto vinci ma non quello che ci hai rimesso. Non vorremmo, poi, essere paragonati a evasori fiscali per non aver tenuto gli scontrini d’iscrizione a un torneo del 2006. Se le regole non esistevano come si faceva a rispettarle?". 

Pagano va poi oltre e pensa alla possibile soluzione, prendendo come riferimento il caso della Gran Bretagna, dove la figura del "player" è ufficialmente riconosciuta e dove in base a una sentenza degli anni'80, si è preferito non tassare i giocatori nell'impossibilita di poter calcolare con esattezza le perdite. "Sia chiaro - afferma Pagano - noi non pretendiamo questo, ma ci sia concesso di dimostrare i costi. Serve il riconoscimento della figura del giocatore professionista del poker con pro, contro e regole fiscali precise nei due sensi. Invito l’Agenzia delle entrate a entrare in contatto con noi professionisti per costruire un percorso, il nostro apporto può certamente essere utile e io sono disponibile".

RED/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

Play'n GO scatena la potenza della torre oscura

Play'n GO scatena la potenza della torre oscura

16/01/2025 | 10:30 ROMA – Preparati a intraprendere una battaglia epica con il lancio da parte di Play'n GO di Tower Quest Legacy, l'attesissimo sequel di Tower Quest .  Questa slot 5x3 con 20 linee di...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password