Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 15/01/2025 alle ore 20:33

Poker & Casinò

19/11/2011 | 12:03

Poker online, vince sei milioni su siti non autorizzati: denunciato dalla Gdf

facebook twitter pinterest
poker online vince sei milioni su siti non autorizzati denunciato dalla gdf

In arrivo maxi multa da 1,2 milioni di euro per l'evasore di Varese

ROMA - Sei milioni di euro non dichiarati al fisco, vinti giocando a poker su siti non autorizzati dai Monopoli di Stato. La Guardia di Finanza di Luino ha scoperto e denunciato un asso dei tavoli verdi virtuali che, dal 2007 a oggi, aveva accumulato una fortuna giocando su siti esteri, aggirando il divieto di piazzare le proprie puntate presso operatori che non hanno una concessione italiana per il gioco ed eludendo quindi il prelievo a monte previsto per tutti i giochi e concorsi pronostici autorizzati in Italia. I finanzieri della Compagnia di Luino, approfondendo l’analisi di alcune operazioni finanziarie sospette, sono riusciti, prima, ad individuarlo e, sviluppando le indagini, hanno scoperto che le ingenti disponibilità del soggetto, quantificate in circa 6 milioni di euro, provenivano da vincite su un sito di poker non autorizzato in Italia, mai dichiarate al fisco. È stato quindi denunciato per gioco d’azzardo ed evasione fiscale e i finanzieri hanno preceduto a sequestrargli, a garanzia del suo debito col fisco, due autovetture di grossa cilindrata ed un appartamento. RED/Agipro 

In arrivo maxi multa da 1,2 milioni di euro per l'evasore di Varese

ROMA - Questa volta dovrà giocare a carte scoperte: il giocatore di poker online denunciato dalla Guardia di Finanza di Varese rischia - oltre alle sanzioni accessorie - una multa da 1,2 milioni di euro, per gli oltre 6 milioni di euro non dichiarati, vinti su un sito inglese non autorizzato, quindi privo della concessione dei Monopoli di Stato. "Le vincite ottenute all'estero - spiega ad Agipronews il Colonnello Antonio Morelli, Comandante Provinciale della Gdf di Varese - sono considerate tra i 'redditi diversi' su cui si applica una aliquota del 20%. Una sanzione rilevante, che ha comportato l'esigenza di un sequestro preventivo dei beni del giocatore, in attesa che compaia di fronte ai giudici".
A far scattare i controlli della Finanza, dice ancora il Colonnello Morelli, " sono stati alcuni movimenti finanziari con cui il giocatore spostava le somme vinte dall'Italia su un conto estero, credendo di eludere i controlli". Un 'bluff' non riuscito, anche grazie "all'applicazione delle norme antiriciclaggio, che ci hanno consentito di far emergere lo scenario che ha portato alla denuncia per evasione fiscale".
Un'operazione che avrà di certo un effetto deterrente su tutti i giocatori italiani che ancora oggi fanno qualche 'puntatina' sui siti non autorizzati: sono oltre 3.500 quelli inseriti nella 'black list' dei Monopoli di Stato e oscurati in Italia. Puntare su siti esteri non autorizzati è ormai diventato un "gioco pericoloso", visto che oggi il mercato italiano ha un'offerta completa per gli amanti del poker online. Il poker a torneo è una realtà consolidata: in dieci mesi del 2011 ha raccolto più di 2 miliardi di euro, con il 90% delle giocate tornate in vincita ai giocatori. A luglio è invece esploso il fenomeno cash game: nessuna quota di iscrizione, si può giocare anche una sola mano, da 50 centesimi fino a mille euro per sessione di gioco, in 3 mesi e mezzo la raccolta sfiora i 3 miliardi, un 'boom' che si spiega anche con l'altissimo ritorno in vincita che supera il 97% di quanto giocato.
PG/Agipro


Poker, Gdf indaga anche sulle vincite nei tornei

ROMA - Non solo il poker online non autorizzato nel mirino della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Entrate che da tempo stanno effettuando accertamenti sulle vincite dei giocatori di poker italiani registrate nei tornei live disputati all'estero fra il 2006 e il 2009. Circa quattromila player e 73 milioni di euro tassabili "come redditi diversi " non dichiarati al fisco secondo gli inquirenti. Nulla di cui i giocatori non siano già al corrente: già a fine marzo l'Agenzia delle Entrate aveva inviato una lettera a molti giocatori professionisti: al suo interno era contenuto un modulo in cui questi ultimi (che sono stati convocati negli uffici dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza) dovevano dichiarare se le somme vinte all’estero fossero state trasferite in Italia, spiegandone eventualmente le modalità di rimpatrio.
Nell'allegato che i giocatori italiani hanno ricevuto dall’amministrazione andavano dichiarati – in riferimento a ciascun anno nel periodo sotto indagine - evento, luogo e data di svolgimento del torneo, soggetto organizzatore, somma vinta e eventuali ritenute fiscali effettuate dai sostituti d’imposta residenti in Italia, con l’indicazione dell’ammontare della cifra vinta e del soggetto che ha versato l’imposta, producendo la relativa documentazione.
La stima dell'Agenzia delle Entrate, però, non convince i giocatori secondo i quali non sarebbe corretta perché terrebbe conto solo delle vincite, ma non dei soldi persi, nè delle spese sostenute per i trasferimenti e i soggiorni all'estero. I giocatori lamentano inoltre l'assenza di una normativa nel periodo contestato.
AG/Agipro

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password