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Scommesse

05/04/2017 | 16:36

Betting on Football: l’Europa dell’Est e il modello occidentale, a Londra esperti a confronto

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Betting on Football Londra panel est

ROMA - Il punto di vista privilegiato di esperti e operatori sul campo, relativamente al mercato delle scommesse nell’Europa dell’est, che si sta sempre più avvicinando al modello “occidentale” e si avvia a diventare uno dei principali bacini di ricavi per il futuro, pur con alcune contraddizioni relative a licenze e tassazione. Se ne discuterà durante Betting on Football, la più grande convention dell’industria delle scommesse sportive, che si terrà allo Stamford Bridge di Londra dal 3 al 5 maggio prossimi. Sul tema si confronteranno, nel panel del 3 maggio, tre dirigenti di aziende del betting con altrettanti esperti del settore, specializzati proprio nel mercato di riferimento. Da una parte Sergey Portnov, chief executive di “Parimatch”, il Chief Operating Officer di BetOlimp Alexey Sinyushkin e Nikos Halikias, chief executive di Favbet; dall’altra Dražan Planini, managing director per scommesse, virtual games e lotterie del provider Nsoft, il chief executive di Bookmaker Ratings (il portale che raccoglie info e recensioni su oltre da oltre 200 bookie in tutto il mondo) Paruyr Shahbazyan, mentre e a moderare il tutto sarà Dan Iliovici, ex chief executive di Rombet (l’associazione che cura gli interessi degli operatori che vogliono o stanno per entrare nel mercato delle scommesse rumeno), ora presidente dell’OJN, l’ente regolatore del settore giochi in Romania. Dunque il focus sarà sulla situazione rumena, ma anche su quanto sta accadendo in Russia e Polonia. Relativamente allo scenario russo, verrà analizzata la strategia della Roskomnadzor (l’organo che controlla il settore delle comunicazioni) che intende limitare il numero di licenze concesse e ha bloccato tutti i tentativi degli operatori di altri Paesi di attirare clienti. Quanto alla Polonia, si discuterà la controversa nuova tassazione (12% sul volume di gioco) ritenuta insostenibile dagli operatori, che stanno gradualmente abbandonando il mercato polacco. 

AG/Agipro

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