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Scommesse

03/05/2017 | 16:54

Betting on Football: calciatori-scommettitori, in Spagna e Inghilterra si può

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Betting on Football Match fixing spagna Inghilterra

LONDRA - In Inghilterra e in Spagna non esistono norme che impediscano ad atleti professionisti di scommettere sulla propria disciplina, l'unica limitazione riguarda gli eventi sui quali lo sportivo può avere un'influenza diretta o indiretta. È quanto è emerso nel corso del panel sul match-fixing che si è tenuto oggi a Londra nell'ambito di "Betting on football 2017". L'integrity officer della "Liga" spagnola - Alfredo Lorenzo - ha riconosciuto che i club hanno "una grande responsabilità nell'educazione e nella formazione degli atleti e degli allenatori: dal 2010 le scommesse sono legali in Spagna e dal 2014 portiamo avanti una campagna di informazione, scoprendo perfino che i giocatori professionisti non sanno che è vietato puntare sulle loro partite. Non siamo ancora riusciti a educare gli arbitri, che sono controllati direttamente dalla Federazione: ci siamo lamentati spesso, ma finora senza successo, per questa assenza del vertice calcistico". Secondo Bill South, direttore della sicurezza a William Hill, "si deve partire dal fatto che le scommesse sono pienamente legali, poi ogni sport ha introdotto norme legittime per tutelare l'integrità degli eventi. Non esiste una regola unica, l'unica cosa certa è che il proibizionismo non è una soluzione. Tutti noi bookmaker lavoriamo per migliorare le cose e il recente caso di Joey Barton (giocatore di Premier squalificato per 18 mesi per aver scommesso anche sulla propria squadra, ndr) lo conferma. Anche il giocatore è stato molto corretto nel riconoscere le proprie responsabilità. Ora si discute della proposta di costringere i giocatori a dichiarare ai bookmaker di svolgere l'attività di professionista: è una cosa che non mi convince, li spingerebbe a utilizzare prestanome o altro per sfuggire ai controlli. Negli uffici quote dei più grandi operatori si lavora con algoritmi, elaboratori, persone preparatissime per proteggere lo sport: è questa la strada migliore". NT/Agipro

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