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Scommesse

03/05/2017 | 14:44

Betting on Football, Mazza (Ceo Betaland): «Sponsorship Serie A, il marchio sulle maglie e negli stadi non basta più»

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Betting on Football Mazza Betaland Sponsor Serie A

LONDRA - Calcio e betting sembrano legati da un rapporto strettissimo, almeno a giudicare dall'interesse di "Betting on football 2017" in corso a Londra. Tra i delegati c'è anche Carmelo Mazza, Ceo di Betaland, che ha rilasciato questa intervista ad Agipronews. 

A Londra si discute del rapporto tra betting e calcio. Qual è il punto di vista di Betaland?

«Il calcio resta la madre di tutte le sponsorizzazioni. Tuttavia, anche osservando le esperienze fuori dall’Italia, è sempre più importante agire sulla comunicazione e sull’uso dei canali digitali. La prova muscolare dei loghi su maglie e spazi negli stadi non basta più. Noi investiamo sulla creazione di storytelling attraenti che facciano leva sui valori comuni tra sponsor e squadra in nome del divertimento; sul canale di diffusione si può poi essere più creativi ed innovativi, finanche provocatori. Noi riteniamo che il calcio abbia una capacità enorme di generare narrazioni popolari ed intrattenimento: su questo c’è ancora un potenziale largamente inespresso per il betting.

La Serie A è ancora uno strumento di marketing interessante per gli operatori di scommesse?

«Certamente, ma nella misura in cui si apre alle considerazioni fatte prima. Se ci si ferma a spazi negli stadi e sulle magliette, ai budget milionari, credo che il gioco non valga la candela. Se invece si ragiona in termini di partnership per fare “risuonare” i marchi in iniziative diverse, anche non sportive, e canali diversi, l’interesse può essere massimo. A volte le stesse società di calcio non si rendono conto dell’ampiezza del loro potenziale di comunicazione e credono che tutto si esaurisca nei 90 minuti. Oggi io vedo il potenziale di marketing di una sponsorizzazione calcistica, ma direi sportiva in generale, ben oltre i 90 minuti o l’evento sportivo stesso».

Il MEF sta lavorando sulla revisione del decreto scommesse. Quale cambiamento in particolare ritiene non più rinviabile?

«Credo, data la complessità dei palinsesti oggi, non più rinviabile il tema delle modalità di annullamento per quota palesemente errata. È un tema di cui sento parlare dai miei primi contatti con il mondo del gioco regolato e penso sia giunto il momento di trovare una soluzione chiara per gli operatori e per i giocatori. Insieme a questo, è il momento di togliere quelle ultime differenze di tipologie di scommesse che non possono essere offerte nel mercato regolamentato. Bisogna dare comunque atto al regolatore italiano che si è fatto davvero tanto negli ultimi 2-3 anni».

NT/Agipro

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