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Calcio

06/07/2012 | 10:59

Calcioscommesse, Brasseur (Consiglio d'Europa): «Al lavoro su convenzione internazionale contro il match fixing»

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ROMA - «Il Consiglio d'Europa è al lavoro su una convenzione per tutelare lo sport dalle organizzazioni criminali. Ce la faremo solo se lavoreremo insieme, dobbiamo fare gioco di squadra». Lo ha affermato Anne Brasseur dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, nel corso del convegno "Calcioscommesse, bando di gara e betting exchange" organizzato a Roma da Business International.
«Il problema delle partite truccate deve essere risolto a livello internazionale. Abbiamo presentato un rapporto lo scorso aprile, ho avuto molti contatti con la Fifa, la Uefa e il Comitato Olimpico nazionale: solo insieme possiamo risolvere il problema. La procura di Bochum - ha proseguito la Brasseur - investiga su 300 partite di calcio; sono state arrestate 150 persone in 7 Paesi diversi, tra cui l'Italia. A fronte di un "investimento" di 1,75 milioni di euro, le organizzazioni criminali hanno tratto profitti per 5 milioni di euro. Ecco perché le scommesse sportive attraggono organizzazione criminali: si tratta di far soldi, ma anche di riclicare il denaro sporco». Per affrontare il problema, riporta la Brasseur «abbiamo proposto una sorta di "memorandum" ai governi degli stati membri. Le linee guida sono  "prevenzione, riconoscimento e sanzione". Perché informare ed educare sono alla base della risoluzione del problema, soprattutto tra i giovani, che devono dire no a queste tentazioni. A riguardo, ci sono anche sono molti programmi avviati dalla Fifa e dalla Uefa. Poi bisogna riconoscere se c'è un sistema criminale dietro a movimenti anomali, ed eventualmente limitare le scommesse: oggi si puo' scommettere ovunque su ogni cosa, mentre dobbiamo ridurre l'ambito delle scommesse, in modo da proteggere lo sport quando sono coinvolti i minori». Sul tema delle sanzioni, invece, secondo la Brasseur bisogna «mettere in piedi un sistema unico contro le frodi sportive, presente in alcuni paesi, assente in altri. L'autonomia dello sport - conclude la Brasseur - deve essere protetta e la sanzione penale deve essere applicata. E' necessaria la cooperazione di tutte le parti in causa, è necessario armonizzare le procedure di contrasto: ce ne sono troppe e troppo diverse e cio' rende difficile alle procure di colpire la criminalità». CR/Agipro

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