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Calcio

01/06/2011 | 16:13

Calcioscommesse: Così Italia, Fifa e Uefa combattono la guerra delle scommesse criminali

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calcioscommesse così italia fifa e uefa combattono la guerra delle scommesse criminali

(p.g.) Dal “Robocop” dei Monopoli di Stato che monitora le scommesse in Italia, al sistema di sorveglianza della Fifa che si avvale dell'Early Warning System e della collaborazione dell'Interpol per prevenire e individuare il gioco anomalo. La barriera protettiva sul sistema scommesse è alta  soprattutto in Italia, e dunque non è un caso che certi fenomeni criminali sfocino all'estero e in particolare in Asia, ma certo tenere sotto controllo tutto quanto è scommessa non è un affare semplice. Con il Mondiale 2010 la Fifa ha avviato il progetto Early Warning System, che tiene sotto controllo i movimenti di gioco di tutti gli incontri internazionali grazie alla collaborazione di 400 bookmaker dislocati in tutto il mondo: il compito degli operatori è segnalare i movimenti sospetti di gioco che potrebbero essere indizio di attività irregolari.
A inizio maggio la Fifa -  in stretta collaborazione con l'Interpol, finanziata dalla stessa Fifa con 20 milioni di dollari -   ha aperto un'indagine su circa 300 partite  per sospetti di ’match fixing’: le indagini sono partite dopo aver ricevuto delle segnalazioni di scommesse anomale registrate, anche in questo caso su bookmaker asiatici, gli stessi scelti dall'organizzazione smantellata oggi.
 Il controllo dell’Uefa è egualmente capillare e viene effettuato "su circa 29 mila partite ogni anno” ha spiegato di recente il presidente Platini. Anche in Italia la collaborazione tra operatori, forze di polizia e Monopoli di Stato è determinante per bloccare i possibili illeciti. Aams dispone di un 'Robocop' elettronico – recentemente è stato introdotto anche il controllo sulle scommesse multiple e non più solo sulle singole - che tiene costantemente sotto controllo i flussi di gioco, facendo scattare l'allarme rosso in caso di flussi di gioco elevati e sospetti. Il filo rosso che porta alla segnalazione finale parte dagli operatori di gioco (che dispongono di vere e proprie task force interne per il controllo dei flussi di gioco, i risk manager), passa dai Monopoli di Stato e finisce sui tavoli degli organi sportivi (Leghe comprese).
Il calcio e gli imprenditori delle scommesse si difendono così, tenendo ben presente, come sottolineato anche dagli inquirenti dell'inchiesta di Cremona, che non sono le scommesse a essere illegali, ma i tentativi di falsare i risultati sportivi per trarne vantaggi economici. Organismi sportivi, operatori autorizzati e scommettitori sono vittime del 'match fixing': lo sport e il sistema legale delle scommesse perde credibilità, gli scommettitori e gli appassionati la fiducia.

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