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Calcio

21/12/2011 | 16:28

Calcioscommesse, Iacolino (Ue): "Contro i reati transnazionali cooperazione fra Stati membri e approccio comunitario"

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ROMA - "La nuova ondata di arresti legata al filone di inchiesta sul calcioscommesse  – oltre a certificare  un sistema parallelo di scommesse clandestine – rappresenta la dimensione transnazionale del fenomeno fortemente orientato dalla criminalità organizzata. L’assenza di un quadro normativo comunitario di indirizzo nel settore dei giochi deve incoraggiare la Commissione a garantire una maggiore certezza legale e un livello di protezione dei consumatori elevato per combattere con decisione tali reati transfrontalieri". E' il parere di Salvatore Iacolino, vicepresidente della Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni del Parlamento Europeo, in merito alle ultime vicende legate al calcioscommesse, nell'ambito delle indagini della Procura di Cremona.
"Nella definizione di un approccio comunitario e di standard comuni occorrerà tenere conto dei principi fondamentali come la libertà di stabilimento, la libera prestazione di servizi e la libera concorrenza,  - ha spiegato Iacolino - seppure con le inderogabili e non più rinviabili cautele da introdurre nella legislazione degli Stati membri: chi raccoglie scommesse deve essere soggetto a licenze e concessioni, che sono l’unica forma efficace di controllo delle scommesse. La libertà degli operatori non può prevalere sull’interesse comune a garantire un contesto di gioco legale.
"L’approccio di sussidiarietà attiva, recentemente riconosciuto dalla relazione Creutzmann adottata dal Parlamento Europeo,  - ha aggiunto il parlamentare - deve offrire strumenti agili di intervento sul territorio dell’Ue per colpire le frodi sportive e il gioco illegale. Si tratta di reati che, per la loro natura transfrontaliera, sfruttano le lacune legislative di alcuni ordinamenti meno severi per sfuggire ai controlli".
Non possiamo aspettare – ha concluso Iacolino – un’armonizzazione delle regole a livello comunitario, che pure servirebbe, per poter efficacemente contrastare il match-fixing e il gambling online illegale che hanno assunto ormai proporzioni troppo importanti per non essere considerati una seria minaccia alla licit economy, alla concorrenza nel mercato interno, alla tutela dei consumatori e, in generale, ai valori etici e all’integrità nello sport. Dobbiamo, inoltre, promuovere un maggior coordinamento tra gli Stati membri in difesa dello sport giocato e scommesso".
RED/Agipro

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