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Calcio

05/06/2014 | 12:03

Calcioscommesse, Khalid Ali (Essa): "Federbet: poca chiarezza e scarsa professionalità su accuse di match fixing""

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calcioscommesse khalid ali essa federbet poca chiarezza e scarsa professionalità su accuse di match fixing

BRUXELLES - «Nel settore europeo delle scommesse regolamentate nessuno è consapevole di chi sia Federbet e di chi rappresenti: sostengono di essere un'associazione con 400 membri, ma sul loro sito web non c'è un elenco. Sembra un'organizzazione immersa nella segretezza». E' quanto sostiene Khalid Ali, segretario generale dell'Essa (European Sports Security Association) – come si legge sul sito specializzato Gaming Intelligence - in merito al rapporto presentato nei giorni scorsi da Federbet sulle presunte combine registrate nei principali campionati europei. L'Essa non è la prima organizzazione a contestare il rapporto: già ieri l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha sottolineato come gli «unici interlocutori per la lotta al match fixing» sono le autorità di polizia, le leghe professionistiche e gli operatori di gioco autorizzati, alle critiche si è aggiunto anche l'Arjel – l'ente che regola il gioco online in Francia – insieme alla Lfp (la Lega di calcio francese), ma comunicati simili – con richiesta di fornire indicazioni più dettagliate sulle partite oggetto di match fixing - stanno arrivando anche dalle leghe calcistiche britanniche.

Adesso l'atto di accusa più pesante arriva dall'Essa, l'organismo che collabora con i principali fornitori mondiali di scommesse sportive, con gli enti di regolazione nazionali e con più di 20 importanti organismi sportivi, tra cui la FIFA e CIO. «Analizzare i dati, scoraggiare i tentativi di frode e punire la corruzione è il nostro obiettivo – dice ancora Ali - ma ogni azione deve basarsi su prove solide e approfondite indagini. Accuse infondate possono rovinare la carriera degli atleti e distruggere la fiducia dei tifosi nello sport, oltre ad avere conseguenze economiche gravi sul settore delle scommesse».

«Siamo molto delusi dalla mancanza di professionalità che sta mostrando Federbet e - come dimostrano i commenti delle autorità di gioco italiane e francesi – preoccupa in maniera seria la validità delle informazioni fornite dall'organizzazione». Khalid Ali, inoltre, ricorda come l'Essa in tema di contrasto al match fixing, abbia già collaborato «a stretto contatto con organismi nazionali e transnazionali politici come la Commissione europea e del Consiglio d'Europa», utilizzando sofisticati meccanismi di sicurezza interna per identificare le scommesse sospette che tengono conto «soprattutto dei dati transazionali su chi sta scommettendo su cosa, dove e quando», mentre Federbet, al contrario, sembra utilizzare i movimenti delle quote di scommessa come principale mezzo di rilevazione partite truccate, un approccio che può portare a «falsi risultati». L'individuazione di possibili fenomeni di corruzione comporta «un'attività di partnership multi- settore che coinvolge un protocollo ampiamente condiviso con gli organismi sportivi e le autorità di regolamentazione che Federbet sta ignorando», ha detto ancora Ali . «Solo in cooperazione con gli altri soggetti interessati si possono condurre indagini adeguate e complete per determinare se si è verificata la corruzione». PG/Agipro

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