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Slot & Vlt

27/07/2010 | 18:50

Astro, "Contratto garantito" per le New Slot: responsabilizzazione per produttori e acquirenti

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(p.g.) Responsabilizzazione diretta e completa del produttore e del venditore del singolo prodotto, unita alla responsabilizzazione dell’acquirente: sono le linee guida per l’elaborazione delle clausole convenzionali di garanzia, il cosiddetto "contratto garantito, a cui farà riferimento Astro. Lo staff a cui è stata affidata la stesura del documento elaborerà uno schema contrattuale "in cui il valore della trasparenza e dell’acquisto consapevole consenta di andare al di là delle normative eventualmente esistenti e tutelanti alcuni aspetti dell’acquisto", si legge in una nota pubblicata sul sito dell'associazione da Riccardo Maestrelli, membrodel Comitato di presidenza: lo scopo finale sarà evidenziare una specifica esigenza del gestore, smettere di essere in prima persona "il tester del prodotto", diventando "un normale utilizzatore di prodotti già testati".
"Il gestore AS.TRO - si legge ancora - vuole semplicemente tornare ad essere un operatore che sceglie il prodotto in virtù di caratteristiche tecniche ben descritte e idonee a generare la consapevolezza dell’acquisto in ragione dei margini dichiarati di errore".
Nel suo intervento Maestrelli chiarisce come l'iniziativa di Astro non sia ispirata da "astio o particolarismo", ma sottolinea come "quando un prodotto serve per far soldi e “solo per far soldi”, il suo margine di errore deve essere attestato e su tale attestazione si deve creare tanto il consenso all’acquisto, quanto la ponderazione commerciale alla sua scelta".
Una visione che andrà "in prima battuta a vantaggio del produttore" che potrà circoscrivere la sua responsabilità solo a ciò che attesta.
La richiesta che Astro fa ai propri fornitori è di "elevarsi industrialmente e di distinguersi", attraverso un modo di lavorare che attesti gli sforzi effettuati "per rendere un prodotto valido, senza invocare codici vigenti o vantare auto-certificazioni di qualità".
"La qualità è un risultato complessivo empiricamente sottoposto a verifica e non è un assioma - conclude la nota di Maestrelli - a capire il gioco “che piace” e che “lavora” il settore ci è già arrivato. Ora si tratta si “incorporarlo” in un prodotto che premi chi sa confezionarlo meglio, e magari distribuirlo compartecipando al rischio di business del gestore".

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