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13/04/2010 | 14:12

Astro, incontri con le amministrazioni comunali per concertare orari di esercizio

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astro incontri con le amministrazioni comunali per concertare orari di esercizio

(p.g.) Dialogo e buon senso restano le armi migliori per contrastare situazioni amministrative potenzialmente lesive del gioco lecito. E' quanto si legge in una nota di Massimiliano Quadrelli pubblicata sul sito di Astro, relativa all'adozione, da parte di molte amministrazioni Comunali, di regolamenti e delibere per adottare proprie linee di indirizzo politico in ordine al “fenomeno” del gioco, ed in particolare delle sale gioco.
"Spesso, si tratta di orientamenti restrittivi - si legge - quasi “esasperanti” per gli operatori che devono mantenere in regime di economicità l’esercizio di un locale che produce occupazione e occasione di aggregazione collettiva, ma che riceve in cambio attenzioni non positive da parte delle Amministrazioni Comunali".
Quadrelli fa parte della delegazione di Astro che incontrerà i rappresentanti del Comune di Chiaravalle, in provincia di Ancona, il cui regolamento impone la chiusura delle sole sale giochi alle ore 20.
Di recente l'associazione è riuscita a far prevalere le ragioni dei gestori in materia di orario di apertura degli esercizi disposti dai sindaci, ma "tanti altri Comuni ancora non accettano di considerare il gioco non come fenomeno ma come lavoro del territorio sul territorio, ovvero come industria", portatrice anche di elementi positivi quando riesce a "contemperare gli interessi pubblici con quelli dell’impresa". Il punto di partenza resta "il rispetto per le Istituzioni locali e per loro preoccupazioni, cui si abbina una capacità di dialogo e di proposta finalizzata a studiare soluzioni che vadano a soddisfare le esigenze delle amministrazioni senza un diretto impatto negativo sulla redditività di una attività economica".
"Quando si crede nella legalità e nella salvaguardia delle Istituzioni - conclude Quadrelli - si sa di non aver torto, e questo aiuta a sentirsi legittimati ad esporre le proprie ragioni".

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