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Slot & Vlt

22/04/2010 | 16:46

Astro, rimodulazione del Preu: "Il settore AWP è l'unico tassato al 53%"

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astro rimodulazione del preu il settore awp è lunico tassato al 53 percento

(p.g.) E' il momento di 'fissare dei paletti' prima di "affrontare discussioni e confronti istituzionali" tesi a rimodulare il peso fiscale sulle New Slot. E' quanto propone l'associazione di gestori Astro che ripercorre le tappe che hanno portato all'attuale Preu e analizza le possibili soluzioni per un approccio diverso al prelievo sugli apparecchi.
"Il PREU ideato nei primissimi lavori Parlamentari - si legge nella nota - era al 15%, poi si è esordito con l’aliquota del 13,5%, poi ci si è orientati al 12%, e infine si è introdotta la c.d. legge a scaglioni di progressivo abbattimento su eccedenze di raccolta". Già eliminando "almeno la metà delle irregolarità oggi ancora esistenti" sarebbe possibile raggiungere "una raccolta di gioco a quota 30 miliardi" per pareggiare l'inasprimento tributario".

Secondo Astro la pressione tributaria è stata concepita senza nessun collegamento con l’andamento gestionale delle attività di raccolta: le Awp sono "congegni richiedenti una effettiva prestazione specialistica e continuativa che si associa alla 'cura' del punto di raccolta sotto il profilo della manutenzione delle performance di esercizio dei prodotti".
Come già fatto in passato, Astro sottolinea come il gioco tramite AWP sia "l’unica attività tassata al 53% (questa è la percentuale di incidenza del 12,6% di PREU, oltre allo 0,8% di AAMS, sul 25% del COIN IN restante dopo le vincite)". Un livello di pressione tributaria "evidentemente sproporzionato rispetto agli altri settori".
Un diverso approccio "dovrebbe orientarsi nel definire l’esercizio delle AWP come attività all’11,5 % di resa lorda", una percentuale normalmente assunta come presunto "ricavo netto sul volume di affari per quasi tutti i settori".

L'originaria progettazione del sistema, si legge nella nota di Astro, non aveva considerato la grande incidenza "della forza lavoro e dell’obsolescenza commerciale dei prodotti sui regimi di esercizio, unitamente ai fattori esterni di perdita (furti, default strutturali dei congegni e delle schede, esazioni di raccolta non sufficientemente tutelate giuridicamente)".

Lavorare alla sensibilizzazione delle istituzioni sui bisogni di ricavo e tutela giuridica, per un comparto che sta per essere "giuridicamente assimilato", è un'impresa che può sembrare "epica", ma in realtà è alla portata di Astro, grazie al lavoro di raccolta dati svolto negli ultimi due anni.
Resta un'unico interrogativo: quanti gestori saranno disposti a calarsi in una realtà industriale in cui solo una piccola percentuale (a una sola cifra) del volume d’affari costituisce il ricavo aziendale?

La richiesta da sottoporre alle istituzioni sarà di avere un Sistema-Paese "che funzioni e che consenta di mantenere quelle maestranze che sono la risorsa più preziosa".
"Se il gestore - conclude la nota - capirà che non può avere esigenze tutelabili diverse da quelle che gli altri imprenditori prospettano, perché è su quelle soltanto che può costruirsi il ricavo aziendale, allora potrà chiamarsi industriale e permettersi di non ascoltare chi 'ripudia moralmente' il gioco pubblico e regolato".

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