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21/03/2013 | 15:58

Caso Black Slot: tutti assolti, per i giudici "malafede e poca professionalità" nella certificazione delle schede

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caso black slot tutti assolti per i giudici malafede e poca professionalità nella certificazione delle schede

 

VENEZIA - Tutti assolti gli imputati dall'accusa di associazione a delinquere, perché il fatto non sussiste, e falso ideologico per non aver commesso il fatto, mentre è andata in prescrizione l'accusa di gioco d'azzardo: la sentenza del Tribunale di Venezia sul caso "Black Slot" era arrivata a fine dicembre, sei anni dopo i primi sequestri. Alla fine furono più di 100mila gli apparecchi prima sequestrati dalla magistratura e poi spariti dai locali a causa della scheda “nera” che assegnava vincite pazze. A distribuirla la Nazionale Elettronica di Faenza ma alla fine nessun responsabile è stato punito e nessun danno risarcito ai concessionari e ai gestori costituiti parte civile. In questi giorni gli stessi giudici del tribunale veneto hanno reso note le motivazioni sentenza che ha deciso per l'assoluzione di tutti gli imputati.

Come ricordano i giudici l'apparecchio denominato Black Slot portava una scheda di gioco prodotta dalla Nazionale Elettronica ed “era corredato da regolari autorizzazioni amministrative, cioè un certificato di conformità rilasciato da Aams, a seguito dell'esito positivo delle verifiche tecniche condotte dall'organismo di certificazione Cermet Scarl, e dal nulla osta di distribuzione e messa in esercizio sempre rilasciato da Aams”. Contrariamente, però, a quanto certificato da Aams, si legge ancora nelle motivazioni, il “software di gioco risultava non conforme a legge” nonostante Cermet, organismo di certificazione convenzionato con i Monopoli di Stato, ne avesse verificato la conformità. Dalla ricostruzione dei giudici emerge “una condotta di scarsa professionalità nell'espletamento del proprio ruolo istituzionale, atteso che, pur avendo il potere di effettuare autonomamente controlli sull'operato dei certificatori, tant'è che spesso, come più volte evidenziato, è intervenuta a muovere rilievi agli stessi, tuttavia spesso si è limitata ad acquisirne acriticamente gli esiti dell'attività”.

I giudici hanno ricostruito i rapporti esistenti tra Cermet e Aams con numerosi richiami alla società da parte dell'Amministrazione anche in passato. Confermata, comunque, la “malafede di Cermet che avrebbe indotto Aams in errore la quale, dal canto suo, si sarebbe limitata ad assumere per veritiere le attestazioni di regolarità prodotte dall'ente di certificazione, svolgendo esclusivamente una verifica formale sulla completezza e non sulla contraddittorietà della documentazione prodotta e prendendo coscienza della falsità delle certificazioni di conformità emesse da Cermet solo dopo i primi accertamenti espletati dalla Procura in corso di indagini e dopo le relazioni tecniche effettuate da Sogei”.La sentenza dà ragione, dunque, alla Nazionale Elettronica, e tutti gli imputati, tra produttori di giochi e organismo di certificazione che aveva omologato le slot, sono stati assolti con formula piena. SA/Agipro

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