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19/09/2012 | 12:29

Giochi, Tar Piemonte: su ordinanze anti slot decida la Corte Costituzionale

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giochi tar piemonte su ordinanze anti slot decida la corte costituzionale

ROMA - Dovrà essere la Corte Costituzionale ad esprimersi sui regolamenti comunali che impongono a bar e esercizi commerciali di disattivare le slot machine in una determinata finestra temporale.
E' l'orientamento espresso in un'ordinanza del Tar del Piemonte in merito al ricorso presentato contro il provvedimento del sindaco di Rivoli, che aveva disposto limitazioni orarie all'utilizzo e funzionamento delle slot: nei locali presenti sul territorio comunale le macchine potevano essere accese solo tra le 12 e le 23. Una misura presa con l'obiettivo di tutelare le fasce deboli della popolazione e arginare l'offerta di gioco soprattutto in determinati periodi della giornata, ma che in passato è stata bacchetata da altri giudici amministrativi: il potere del sindaco incide sull'apertura e chiusura delle sale, ma non sul funzionamento orario di apparecchi che offrono “gioco lecito e non certo gioco d'azzardo”  - si legge nell'ordinanza pubblicata sul sito specializzato LexGiochi.it - cioè controllato dai Monopoli di Stato.
Per il Tar del Piemonte "sussiste la rilevanza della questione di costituzionalità", dal momento che gli enti locali non hanno il potere di limitare l'uso degli apparecchi da gioco.

Il Tar comunque evidenzia un "vuoto normativo", anche alla luce delle disposizioni contenute nel decreto Balduzzi, che introduce norme innovative in materia di contrasto alla ludopatia. I provvedimenti che riguardano la ricollocazione delle sale slot nei pressi dei luoghi sensibili "non tutelano la salute pubblica" perchè "non tiene conto delle autorizzazioni rilasciate in data anteriore al decreto".
Proprio il Decreto Balduzzi, dunque, rafforza nei giudici amministrativi piemontesi la convinzione di una "incostituzionale assenza di una disciplina regolatrice a livello locale" e del fatto che manchi "formalmente la volontà del legislatore statale di escludere Regioni e Comuni dall'esercizio delle funzioni in materia".
Per questo il Tar del piemonte ha sospeso il giudizio in corso, ritenendo rilevante la questione di legittimità costituzionale, e ha inviato l'ordinanza al presidente del Consiglio e ai presidenti delle Camere, oltre che alla Corte.
MSC/Agipro

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