Slot & Vlt
11/10/2010 | 09:35
11/10/2010 | 09:35
Dal nostro invato Paolo Giannace
Novantotto miliardi, ma se la cifra non è giudicata congrua si può scendere di molto. L'importante è che il danno erariale causato dai dieci concessionari della rete new slot nel periodo 2004-2007 sia riconosciuto dalla corte. Questo il senso delle richieste odierne del procuratore della Corte dei Conti Smiroldo, presentate al presidente del collegio giudicante, Salvatore Nottola, nell'ambito dell'udienza appena conclusa sulle maxi penali.
Una vicenda che ha avuto inizio nel maggio 2007, quando la Procura Regionale del Lazio della magistratura contabile ha chiesto ai concessionari new slot un risarcimento di circa 98 miliardi, l'equivalente di sei leggi finanziarie. Le contestazioni riguardano, in particolare, il mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica dello Stato, gestita da Sogei. L'ammontare esorbitante delle penali viene ricavato dalla convenzione di concessione stipulata nel 2004, che prevedeva (prima di una modifica nel 2008) una penale di 50 euro per ogni ora di mancato collegamento delle slot alla rete.
Nell'udienza di oggi, i concessionari, che già nel dicembre 2008 avevano bloccato il procedimento chiedendo che fosse affidato al Tar, hanno chiesto il rinvio, respinto dalla corte. Così come destinate all'insuccesso sembrano le istanze di nullità, presentate da ognuno dei dieci concessionari e in corso di valutazione. Il pm ha formulato una richiesta principale e tre subordinate: in via principale, si richiede il pagamento dei danni “in base ai criteri contenuti nelle clausole penali previste dalla concessione, secondo gli importi indicati nell'anno di citazione”. In sostanza, ci si riferisce ai 98 miliardi richiesti nel 2007. La prima richiesta subordinata scende considerevolmente a 2,7 miliardi, equivalenti all'80% dell'aggio percepito dai concessionari nel periodo da settembre 2004 a gennaio 2007. Il pm specifica nell'atto la somma richiesta ad ogni concessionario: 147 milioni per Cirsa, 268 per Sisal, 126 per Lottomatica, 190 per Gmatica, 143 per Codere, 224 per Hbg srl, 845 per Atlantis, 263 per Gamenet, 293 per Cogetech, 254 per Snai..
La seconda delle richieste subordinate fa riferimento ai circa 800 milioni stimati come danno da un recente rapporto che la Corte dei Conti ha chiesto alla Guardia di Finanza. Da ultimo, qualora le richieste precedenti non siano accolte, il pm Smiroldo chiede che i concessionari “siano condannati al risarcimento del danno che il collegio stimerà equo”. La sentenza non sarà pubblicata prima di due mesi.
Almeno 60 giorni per la sentenza
L'udienza si è conclusa alle 16.20. La pubblicazione della sentenza non avverrà prima di due mesi. L'ultimo atto in ordine di tempo è stata la richiesta dei legali di Snai, uno dei concessionari di rete coinvolti, di una commissione tecnica terza in grado di emettere un parere neutro, su cui costruire la stima precisa delle eventuali sanzioni da irrogare, che si unisce al deposito agli atti, da parte dei legali di Gmatica, del rapporto della Guardia di Finanza. "Benissimo il deposito dell'atto di Gmatica e la richiesta Snai - ha commentato il pm Marco Smiroldo - Il balletto delle cifre nasce dall'inseguimento da parte dell'accusa di criteri modifcati in corso d'opera, con rimodulazione a un centesimo del valore iniziale".
Maxi penali, agli atti i documenti di Guardia di Finanza e Consiglio di Stato
I due pareri che hanno animato la vigilia del processo sulle maxi penali non usciranno dal dibattimento. I legali di Gmatica hanno depositato agli atti il rapporto della Guardia di Finanza, che individua l'ammontare del risarcimento in circa 800 milioni. Verrà acquisito come deposito di parte. B plus ha invece depositato il parere del Consiglio di Stato che, sulla base dell'aggio dei concessionari, riduce le sanzioni a qualche decina di milioni.
Maxi penali: la difesa prevede non oltre 500 milioni
Secondo indiscrezioni raccolte da Agipronews, tra fonti dei collegi difensivi dei concessionari, un giudizio equitativo della Corte dei Conti dovrebbe aggirarsi tra il 10 e il 20 % dei 2,7 mld chiesti dal Pm. Ovvero ai concessionari sarebbero richiesti circa dai 300 ai 500 milioni di euro circa. La sentenza potrebbe essere emessa da due mesi ad un anno.
Per gli avvocati della difesa i conti non tornano
(red) Una delle richieste del pm Smiroldo, pari a 2,7 miliardi di sanzioni e basata sull'aggio dei concessionari, è giudicata eccessiva dagli avvocati della difesa. Detratte le vincite e quando rimane ad esercenti e gestori, l'aggio dei concessionari oscilla fra lo 0,5 e l'1,2% della raccolta totale. Nel 2009, che con 25,5 miliardi di incasso è fino ad oggi l'anno record, il compenso complessivo dei dieci concessionari di rete è pari dunque a circa 230 milioni di euro. Per arrivare alla richiesta della Corte dei Conti si deve moltiplicare per dodici tale cifra. Secondo i dati esposti dal pm, nel periodo 2005-2007 136 mila apparecchi su 207 mila, quindi ben oltre la metà, sono rimasti scollegati dalla rete dello Stato. Per quel periodo nessuno può calcolare la raccolta reale.
Pm chiede di respingere le istanze di nullità, si discute per B Plus
Il pm Smiroldo ha chiesto che siano respinte le istanze di nullità che, a vario titolo, i concessionari di rete hanno presentato nell'ambito del processo sulle maxi penali New Slot. Particolare la posizione di Hbg Srl, per la quale i giudici hanno revocato la contumacia estromettendo di conseguenza dal giudizio l'Hbg Connex. Due anni fa (dicembre 2008) la richiesta di estromissione dal giudizio da parte di Hbg Connex era stata invece respinta. Nel 2004 il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa di cui fanno parte HBG Srl, HBG Connex Srl, Cambridge Srl ed Ericsson Telecomunicazioni SpA si era aggiudicato una delle concessioni per l’attivazione e la conduzione della rete telematica delle NewSlot. Nel 2008, le società componenti il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa hanno conferito i rami d’azienda concernenti le attività e le funzioni affidate in concessione dall’Aams in HBG Connex SpA.
Tra le istanze di nullità l'unica eccezione è B Plus, per la quale il pm è stato più possibilista: "Saremmo tentati di accogliere la richiesta. B Plus può essere estromessa ma in questo caso si richiede la contumacia per la Atlantis, a cui è succeduta".
Maxi penali, respinta la richiesta di rinvio
Il collegio giudicante della Corte dei Conti ha respinto la richiesta di rinvio per il procedimento sulle maxi penali New Slot, avanzata dai concessionari. Contestualmente è stato ritirato dagli atti il rapporto della Guardia di Finanza che riduceva a 800 milioni di euro le sanzioni, che anche un legale della difesa ha rifiutato di prendere in considerazione per la tardiva presentazione. Fuori tempo massimo anche l'arrivo del parere del Consiglio di Stato, secondo il quale le penali dovrebbero ammontare a non più di qualche decina di milioni. Rimane quindi, in teoria, valida la prima richiesta della Procura della Corte dei Conti, risalente al 2007, secondo cui le maxi penali ammonterebbero a circa 98 miliardi.
Procura contraria a ogni rinvio
Sulla richiesta di rinvio avanzata dai concessionari, si è espresso il presidente del collegio Nottola: “Non credo che la corte debba attendere la valutazione del parere del Consiglio di Stato”. Secondo tale parere, le penali andrebbero ridotte a qualche decina di milioni in luogo dei 98 miliardi chiesti dalla Procura della Corte dei Conti. Il pm Marco Smiroldo non è contrario ad assumere tra gli atti il parere del cds, ma si oppone al rinvio: “Se le altre parti sono d'accordo, la Procura è favorevole ad acquisire tutti gli elementi e il maggior numero di criteri utili a emettere un giudizio equitativo”.
Smiroldo si è riferito anche all'altro parere sulla questione delle maxi penali, quello recentemente emesso dalla Guardia di Finanza, secondo cui le openali ammonterebbero a non più di 800 milioni. “Il deposito tardivo del rapporto gdf è oggettivo, ma procura è disposta a ritirarlo dagli atti pur di non procedere a rinvio. Quanto all'ipotesi di sospensione per altri processi in corso, il giudizio in Corte dei Conti è totalmente autonomo da ogni altro procedimento”.
Il rapporto della Guardia di Finanza, arrivato tardivamente, potrebbe essere ritirato anche su richiesta del legale difensore Barbarito. Il Pm Smiroldo non ritiene opportuno il rinvio, "per evitare il prolungamento di un processo aperto nel 2007" e suggerisce la valutazione dei documenti a discrezione della corte, verrà effettuata in camera di consiglio
La richiesta di rinvio
Nelle fasi preliminari dell'udienza alla Corte di Conti sulle Maxi Penali delle New Slot, gli avvocati della difesa hanno chiesto rinvio e sospensione del procedimento. La causa della richiesta è la produzione tardiva dei documenti relativi al calcolo delle penali da parte della procura (il rapporto della Guardia di Finanza che le aveva ricalcolate in circa 800 milioni di euro) e il precedente parere del Consiglio di Stato che le aveva quantificate in qualche decina di milioni di euro. Il Presidente del Collegio giudicante, Salvatore Nottola, si è mostrato contrario, affermando peraltro che il parere del Consiglio di Stato non è pervenuto alla Procure, ritenendosi disponibile a considerarlo in corso di udienza.
Le tappe della vicenda(red) La vicenda ha avuto inizio nel maggio 2007, quando la Procura Regionale del Lazio della Corte dei Conti ha chiesto ai concessionari del settore un risarcimento per "presunto danno erariale" da circa 98 miliardi di euro. Insieme ai dieci concessionari (Snai spa, Hbg Srl Rti, Cirsa Italia Srl, Sisal slot Spa, Cogetech Spa, Codere Network Spa, Lottomatica Videolot Rete Spa, Gmatica Srl, Atlantis World Giocolegale, Gamenet Spa) , è stata chiamata a rispondere anche l'Amministrazione dei Monopoli di Stato (Aams), per la mancata applicazione delle penali. Le contestazioni riguardano, in particolare, il mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica dello Stato, gestita da Sogei. L'ammontare esorbitante delle penali viene ricavato dalla convenzione di concessione stipulata nel 2004, che prevedeva (prima di una modifica nel 2008) una penale di 50 euro per ogni ora di mancato collegamento delle slot alla rete.
La Cassazione conferma la competenza della Corte dei Conti
(red) Il 4 dicembre 2008 ha avuto luogo la prima udienza presso la Procura, finita con un'immediata sospensione del procedimento: i dieci concessionari new slot, chiamati a rispondere insieme con i Monopoli di Stato, hanno chiesto alla Cassazione che il giudizio fosse affidato al Tar del Lazio. Dopo un anno esatto, la Cassazione ha riaffidato il giudizio alla Corte dei Conti, la cui procura regionale nel marzo 2010 ha riassunto ufficialmente il procedimento, fissando l'udienza all'11 ottobre.
Stime al ribasso da Consiglio di Stato e Gdf
(red) Due i documenti venuti alla luce negli ultimi giorni, che potrebbero avere un peso decisivo nelle sentenze: il parere emesso dal Consiglio di Stato, su richiesta del Ministero dell'Economia, e il rapporto chiesto dal Procuratore della Corte dei Conti al nucleo frodi telematiche della Guardia di Finanza. In entrambi i casi l'ammontare delle penali è drasticamente ridotto.
Per il Consiglio di Stato, che ribadisce l'utilizzo di "proporzionalità e ragionevolezza", il limite massimo delle penali non dovrebbe essere comunque superiore all’ 11% del valore medio del compenso per i concessionari.
L’ammontare delle multe, con questo nuovo principio di calcolo, scenderebbe complessivamente a qualche decina di milioni. Secondo Palazzo Spada, inoltre, sono in ballo evidenti interessi pubblici, tra i quali spicca “l’equilibrio economico contrattuale”, per cui è il caso di evitare che le penali applicabili possano pregiudicare “il perseguimento dell’interesse pubblico”.
In sostanza, è interesse dello Stato mantenere un presidio sul settore attraverso concessionari autorizzati e controllati dall’Amministrazione.
Nel rapporto della Guardia di Finanza le penali passano da 98 miliardi a circa 800 milioni: il computo è stato fatto sul mancato collegamento, la voce più pesante fra quelle contestate. La Procura ha chiesto un ricalcolo sulla base dei risultati dell’indagine della Commissione tecnica nominata dal ministero dell’Economia e che aveva il compito di riformulare le penali secondo criteri di “ragionevolezza”.
New Slot, il motore dei giochi: più di 100 miliardi in 5 anni
(p.g.) Oltre 100 miliardi dal 2006 ad oggi, più di 22 miliardi solo nei primi nove mesi del 2010, con una fetta di poco superiore al 50% nella 'torta' dei giochi pubblici italiani (quasi 44 miliardi da gennaio a settembre). E' quanto vale il settore New Slot, capace di sostenere circa la metà della raccolta giochi: dalla regolamentazione partita nel 2004, con l'assegnazione delle dieci concessioni, la crescita è stata costante e impressionante, a fine 2010 potrebbe raggiungere i 30 miliardi complessivi. In sostanza per ogni due euro giocati dagli italiani, uno viene infilato nelle fessure delle New Slot. Il 75% torna ai giocatori sotto forma di vincite, ma non è male anche la parte per l'Erario: nel 2009 le 'macchinette' hanno riempito le casse dello Stato con più di 3,1 miliardi di euro, mentre da gennaio a settembre di quest'anno, secondo un'elaborazione di Agipronews, siamo già sopra i 2,8 miliardi, con ottime probabilità di andare sopra i 3,5 miliardi a fine anno.
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