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04/10/2011 | 10:00

Maxi Penali New Slot, Digit P.A.: "Start-up della rete: troppi vincoli, necessario uno studio di fattibilità"

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maxi penali new slot digit p a start up della rete troppi vincoli necessario uno studio di fattibilità

I Monopoli di Stato avrebbero potuto prevedere e prevenire - con strumenti amministrativi e tecnici adeguati - le criticità che hanno causato il ritardo nell'attivazione della rete New Slot nel 2004, in parte anche con le segnalazioni dei concessionari. E' quanto si legge nella perizia richiesta dalla Corte dei Conti e depositata ieri dalla Digit P.A., relativa alla vicenda sulle presunte penali miliardarie chieste dalla Procura regionale del Lazio ai dieci gestori della rete di apparecchi da intrattenimento. Circa settanta le pagine del documento che analizza i quattro quesiti posti alla Digit dalla Corte dei Conti e verrà utilizzato dai magistrati contabili nell'udienza del prossimo 24 novembre: la veridicità delle posizioni espresse dai concessionari sulle difficoltà di collegamento e di contrattualizzazione dei gestori delle macchine, se fosse possibile prevedere e prevenire le circostanze di difficoltà addotte dai concessionari, se i concessionari stessi abbiano ottemperato correttamente a tutti gli adempimenti previsti dalla convenzione per il collegamento delle slot machine e l’attivazione della rete e – infine – se le caratteristiche del sistema centrale Aams-Sogei fossero adeguate a svolgere la funzione di controllo sul gioco lecito prevista dalle norme.

Due le cause ritenute "preponderanti" che hanno causato i ritardi nell'avvio della rete secondo i periti: la "scarsa disponibilità di linee di comunicazione dedicate" fra concessionari ed esercizi e la "presenza sul mercato di apparecchi con porte di comunicazione differenti", mentre avrebbe avuto un ruolo meno decisivo, nel ritardo dell'attivazione, la problematica legata alle contrattualizzazioni tra concessionari e gestori.
Ma quali accorgimenti si sarebbero dovuti prendere per evitare il ritardo nell'avvio della rete? Sulla indisponibilità di linee di comunicazione dedicate sarebbe stato opportuno - secondo la Digit - effettuare uno "studio di fattibilità", ma gli stessi concessionari "avrebbero potuto evidenziare le criticità realizzative" che "in quanto gestori di reti di sistemi" non potevano "non individuare nel progetto". I Monopoli avrebbero inoltre potuto imporre "una tempistica più flessibile e vincoli meno rigidi ai concessionari". Il coinvolgimento di altri operatori delle telecomunicazioni - avviato con un tavolo di confronto dai Monopoli a partire da ottobre 2004 - secondo la Digit è un "meccanismo corretto di mitigazione del rischio", ma attuato con ritardo, in una fase "già troppo avanzata nell'ambito della tempistica del progetto".

Il problema della presenza sul mercato di apparecchi con porte di comunicazione differenti - quindi con una trasmissione parziale, errata o assente dei dati richiesti dal sistema di elaborazione centrale - è stato in parte previsto dai Monopoli anche se gli strumenti per fronteggiarlo sono "stati parzialmente inadeguati, almeno nelle fasi iniziali del progetto". In questo caso nulla sarebbe imputabile ai concessionari che non potevano "prevedere gli effetti di questa criticità, dal momento che erano estranei al percorso di certificazione degli apparecchi da gioco".

I concessionari, superato il collaudo, hanno poi registrato un ritardo negli adempimenti previsti dalla convenzione, in particolare l'attivazione e il collegamento di tutti gli apparecchi della rete dei singoli concessionari. Sull'adeguatezza delle caratteristiche del sistema centrale Aams-Sogei per svolgere la funzione di controllo, i tecnici della Digit P.A. non possono rispondere al quesito - non avendo potuto effettuare una perizia 'sul campo', ma solo su 'evidenze documentali' - ma ritengono che il riconoscimento dell'adeguatezza sia stato "di fatto espresso, tramite l'accettazione del sistema e in assenza di contestazioni formali agli atti".
PG/Agipro

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