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Slot & Vlt

23/03/2011 | 13:02

New Slot, Pucci (Astro): "Gestori e costruttori uniti verso adeguamento tecnologico"

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(p.g.) Costruttori, produttori e gestori del settore New Slot devono accettare insieme le sfide poste dalla tecnologia, senza cadere in facili vittimismi. E' l'appello lanciato da Massimiliano Pucci, presidente di Astro, secondo cui bisogna trovare nel ritorno all'imprenditorialità l'obiettivo comune.
Astro, si legge nella lettera di Pucci, "ha da tempo indicato un potenziale nuovo mercato da “andarsi a prendere”, senza bisogno di attendere “celesti” modifiche normative, ovvero non quello del prodotto nuovo, ma del prodotto concepito in modo nuovo, con l’innovazione e la tecnologia".
"Se l’industria della progettazione e della costruzione affiancherà quella categoria di gestori che hanno capito come restare sul mercato fornendogli gli strumenti necessari a farlo - dice ancora il presidente di Astro - allora saremmo al cospetto di un sistema “made in Italy” che potrà proporsi come autentica eccellenza".
Pucci ribadisce come l'innovazione tecnologica non sia "una catastrofe naturale". Anche l'introduzione delle Videolotteries era prevista prima dell'estate 2009, "la Legge Comunitaria licenziata in Commissione nel settembre 2008 già prevedeva la scomparsa delle slot in favore delle VLT per ragioni di tutela della Legalità, secondo un assunto che ancora oggi non è stato abbandonato, ovvero quello secondo il quale più sono presenti esigenze di sicurezza, più si sprona la tecnologia a intervenire sull’esistente".

Anche i gestori hanno la loro parte nel processo di innovazione, "ma la loro condizione non è paragonabile a quella dei costruttori". I gestori che hanno intrapreso una scelta imprenditoriale hanno raggiunto, secondo Pucci, "un triplice ordine di traguardi “di categoria”: lo storno PREU, il riconoscimento giuridico, e, in tanti casi, la possibilità di sfruttare la propria imprenditorialità in termini di co-gestione del business delle VLT".
Ma sono traguardi giunti dopo "momenti terribili, come quelli in cui sono stati costretti a indebitarsi per sostituire forzatamente il loro parco macchine". Frangenti in cui "non si sono registrate vicinanze tra produttori e gestori, i primi “obbligati” a vendere e i secondi “obbligati” a comprare (e per giunta alla svelta e senza possibilità di trattativa)".
Oggi invece il gestore ha la possibilità di "salvare il produttore", ma è un processo che impone "l’accettazione congiunta della sfida tecnologica".
Un concetto che costituisce il centro del lavoro della Commissione AS.TRO Innovazione e Tecnologia.

L'obiettivo dunque non è avere un prodotto nuovo, ma un prodotto d'eccellenza.
"La differenza fra il “fatturato in Italia” ed il “made in Italy” è proprio questa - dice ancora Pucci - visto che tutto il mondo riconosce il nostro marchio di origine garantita solo a quei prodotti che dell’Italianità possiedano il requisito dell’eccellenza e di quella straordinaria inventiva che consente al frutto dell’industria italiana di proporsi con caratteristiche di qualità che altrove possono solo essere imitate ma non eguagliate".
Secondo Pucci la vera priorità da affrontare è "spiegare ad Amministratori Locali e opinione pubblica di essere in grado di tutelare i Minori. Senza una pronta risposta a questa impellenza mezza Italia rischia di ritrovarsi con le slot per il gioco lecito spente per i 2/3 della giornata e i videopoker illegali in pieno regime di esercizio".
La Commissione AS.TRO Innovazione e Tecnologia, ha predisposto uno studio tecnico "grazie al quale l’Amministrazione Finanziaria avrà a disposizione una risposta a questo problema, ovvero un sistema di riconoscimento del giocatore che impedisca al minore di giocare alle slot.
Oggi l’emergenza da affrontare è questa, e da domani si affronterà il tema di come consentire ad un gestore di continuare la sua attività di fornitore di servizi terrestri ai Concessionari di Gioco Pubblico, anche in uno scenario di mutate caratteristiche della raccolta di gioco".

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