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05/05/2011 | 16:30

Nuove penali new slot – Aams, 70 milioni di euro di multe ai concessionari

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nuove penali new slot aams 70 milioni di euro di multe ai concessionari

(p.g.) Circa 70 milioni di euro: è l'importo complessivo richiesto dai Monopoli di Stato ai concessionari delle New Slot, a titolo di penale, per il mancato collegamento degli apparecchi al sistema di controllo di Sogei nel periodo compreso tra il 2004 - all'avvio della rete - e il 2007. La cifra emerge dalla nuova convenzione - firmata dai concessionari nel marzo del 2008, dopo le conclusioni della commissione tecnica Oriani-Monorchio  - in cui la multa prevista per ogni ora di mancato collegamento degli apparecchi alla rete è stata portata da 50 euro a 5 centesimi.

Le nuove richieste sono sensibilmente inferiori a quelle presentate, nel corso dell’udienza che si è svolta a novembre, dalla procura della Corte dei Conti del Lazio, secondo la quale gli operatori devono essere multati in prima istanza per oltre 90 miliardi di euro, in second’ordine di 2,7 miliardi, come terza opzione di circa 800 milioni stimati come danno da un rapporto della Guardia di Finanza o, in ultima istanza, "al risarcimento del danno che il collegio stimerà equo”.

I concessionari hanno ricevuto la notifica della richiesta dei Monopoli circa un mese fa, chiedendo però maggiori dettagli sull'importo: una richiesta che, secondo quanto apprende Agipronews, ha 'congelato' il procedimento, prima del probabile ricorso ai giudici del Tar Lazio. I Monopoli avevano già irrogato penali rimodulate per circa 10 milioni di euro per le altre “voci” previste, vale a dire i ritardi nel collaudo e nel collegamento alla rete telematica: una richiesta ritenuta legittima dal Tar Lazio, che con una sentenza del novembre 2009 aveva respinto i ricorsi delle società concessionarie. Sentenza poi ribaltata a dicembre 2010 dal Consiglio di Stato, che ha accolto l'appello di una delle società concessionarie - la B Plus, a cui era stata comminata una sanzione da oltre 7 milioni di euro - ritenendo assente la "prova della sussistenza di un danno effettivo per l’Amministrazione, nonché la presumibile non imputabilità" della concessionaria in merito ai ritardi nell’attivazione della rete telematica, alla base delle penali comminate. "Proprio la mancanza al mondo di precedenti costituiti da una rete telematica di tali dimensioni", si legge ancora nella articolata sentenza del Consiglio di Stato, rendeva imprevedibile l’esatta entità e consistenza delle "grosse difficoltà tecniche per la fase di start up", che "già a priori erano genericamente ipotizzabili, tanto che la stessa Amministrazione "si mostrò fin dall’inizio consapevole della necessità di procedere a una sperimentazione in corso d’opera".

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