Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 05/11/2024 alle ore 11:25

Slot & Vlt

03/02/2010 | 15:59

Parisi (Astro): "Riconoscimento del gestore, obiettivo possibile"

facebook twitter pinterest
parisi astro riconoscimento del gestore obiettivo possibile

(p.g.) Il riconoscimento del gestore, la sua legittimazione tramite una riforma dell’attuale quadro di disciplina del gioco lecito, è un obiettivo possibile entro un termine ragionevole, come prospettato da Raffaele Ferrara,  direttore generale di AAMS, nel corso dell’annuale audizione in Commissione Finanze della Camera.  E' quanto si legge in un intervento di Arturo Parisi, Consigliere AS.TRO, pubblicato sul sito dell'associazione.

"L’intervento normativo auspicato dovrebbe implementare lo schema attualmente contemplato dalla regolamentazione - si legge - che riconosce come parti della convenzione di concessione esclusivamente l’Amministrazione ed i Concessionari, con l’introduzione della figura del gestore".

Il riconoscimento può rappresentare il presupposto ad un riequilibrio normativo dello schema che, attualmente, disciplina unilateralmente il rapporto, in cui il concessionario ha il ruolo di "contraente forte".

La riforma dovrebbe stabilire che l’attività dei gestori (raccolta degli incassi e gestione tecnica ed amministrativa del punto di raccolta) è svolta, indipendentemente  dalla proprietà degli apparecchi. Ai gestori, iscritti in un elenco, in possesso della licenza prevista dal T.U.L.P.S., si ricondurranno le giuste responsabilità e remunerazioni.

Attualmente lo schema in vigore non prevede la figura del gestore, un "imprenditore fantasma", che investe in risorse per il "miglioramento della gestione tecnica ed amministrativa degli apparecchi e dei punti di raccolta ed all’incremento della loro redditività, a beneficio dell’intera filiera", mentre i costi di esercizio vengono riconosciuti ufficialmente solo ai concessionari.

Il mancato riconoscimento della categoria ha impedito l’accesso al credito d’imposta per la forzata rimozione delle slot, l’accesso alla detassazione degli utili reinvestiti previsto dai decreti Tremonti e la possibilità di richiedere  alle Regioni l’istituzione di corsi di avviamento professionale "per la figura di addetto di un comparto, che, oggi, rappresenta una delle principali industrie del Paese".
Uno stato di cose che, secondo Parisi, "ha determinato una perdita per il gestore stimabile con buona  approssimazione in una cifra corrispondente  al credito d’imposta cui una normativa diversa avrebbe potuto assoggettare l’investimento di circa 700 milioni di euro sostenuto dal settore in poco più di due anni", in seguito alla vicenda Black Slot (con il sequestro di 100 mila apparecchi per schede da gioco non conformi) ed alla recente forzata dismissione di circa 250.000 apparecchi.

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password