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19/04/2013 | 12:29

Slot a Genova, Pucci (Confindustria Gioco): «Regolamento assurdo, scomparirà il gioco legale»

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ROMA - Il nuovo regolamento per l'installazione delle slot del Comune di Genova «è assurdo, rischia di ridurre a zero l'offerta di gioco legale in brevissimo tempo». E' quanto dichiara Massimiliano Pucci, presidente di AsTro e vicepresidente di Confindustria Sistema Gioco Italia, secondo cui «gli effetti di una politica proibizionista sulla prevenzione dei fenomeni di gioco problematico sono tutti da dimostrare. La storia insegna che quando si mettono solo divieti si apre un'autostrada all'illegalità». Gli operatori sono pronti a ricorrere ai tribunali: «Impugneremo tutti gli atti che deriveranno» dice ancora Pucci.

Il nuovo regolamento individua le aree sensibili - scuole, ospedali e perfino i bancomat - e introduce l'applicazione di un "distanziometro" che fissa a 300 metri la soglia "no slot". Secondo Pucci sarebbe «un punto di non ritorno, non soltanto perché - in virtù della definizione prevista per i cosiddetti ‘ambienti sensibili’ - non si potrebbe più installare nuove macchine, ma anche, e soprattutto, perché assisteremo a un progressivo e rapido svuotamento dei locali già esistenti che perderanno le slot con cui lavorano oggi. Con la nuova legge dice ancora Pucci - non sarà più possibile neanche sostituire un apparecchio, visto che è previsto l'obbligo di presentazione della SCIA (segnalazione certificata di inizio di attività) per l'installazione degli apparecchi da gioco, che dovranno essere spenti entro le 21».

«L’unico effetto che si avrebbe da queste azioni restrittive - prosegue Pucci - sarebbe una drammatica ricaduta nella illegalità» che esporrebbe «i cittadini a rischi seri, con macchine fuori controllo dello Stato che non hanno certificazioni di vincite, nessuna prescrizione di legge e non contribuiscono alle entrate erariali». La materia è in continua evoluzione, e si regge su un precario equilibrio fra normative tanto che la stessa Questura, aggiunge Pucci, «ha mostrato tutta la sua perplessità sul contrasto tra le norme nazionali e quelle locali. La difficoltà delle autorità di polizia sta nel 'collegare' le due leggi, quella nazionale che richiede le autorizzazioni della Questura e quelle comunali che si basano sulla tutela della salute dei cittadini e la salvaguardia della viabilità». Inoltre, aggiunge Pucci, si rischia un effetto domino perchè «anche tutti gli altri Comuni del circondario stanno acquisendo le necessarie istruzioni per adottare uguale regolamento e anche i consigli regionali di Piemonte, Friuli Venezia Giulia, ed Emilia Romagna, stanno studiando l'adozione di norme pressoché identiche a quelle di Genova».

MSC/Agipro

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