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18/11/2011 | 15:21

Videolotteries, apertura nuove sale: guerra in tribunale fra Stato e enti locali

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videolotteries apertura nuove sale guerra in tribunale fra stato e enti locali

Battaglia a colpi di sentenze tra amministrazioni statali e enti locali, in particolare i comuni, che puntano a limitare l'apertura delle sale da gioco dedicate all’installazione delle videolotteries, i terminali in grado di garantire vincite fino a 500mila euro. L'ultimo provvedimento - pubblicato dal sito specializzato Lexgiochi.it - arriva dal Tar Brescia, che ha respinto il ricorso presentato dal titolare di una sala che non ha ottenuto dalla Questura la licenza di pubblica sicurezza.

Una sentenza che - tra l'altro - arriva pochi giorni dopo una analoga pronuncia della Corte Costituzionale, che ha respinto addirittura un ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri contro la Provincia Autonoma di Bolzano. Per la Consulta, la legge provinciale - che prevede una limitazione all'apertura delle sale gioco, con distanze minime di 300 metri da scuole, ospedali e altri edifici 'sensibili' - è legittima perchè tesa a "prevenire il vizio del gioco" e a tutelare "soggetti psicologicamente più vulnerabili" e non viola le competenze statali in materia di ordine pubblico.

Tornando a Brescia, il Tribunale Amministrativo nella propria sentenza ricorda come il regolamento comunale impedisca l'apertura di sale da gioco - senza distinguere quelle classiche con biliardi o videogiochi da quelle riservate alle Videolotteries, su cui gravano obblighi molto più stringenti - in aree individuate dal Comune. L'autorizzazione di Polizia, si legge nella sentenza, "può essere certamente rilasciata al soggetto incaricato dal concessionario che sia in possesso dei requisiti di moralità ed affidabilità", ma l'idoneità del luogo in cui si intende aprire il locale è un "ulteriore presupposto inderogabile (sia pur implicito) per l’emissione del titolo". In pratica il regolamento comunale – non direttamente impugnato dal ricorso - che prevede il possibile stop a "ogni iniziativa che contempli l’apertura di un locale destinato ad ospitare apparecchi da gioco", prevale sulle richieste del titolare della sala gioco.
PG/Agipro

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