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Slot & Vlt

30/09/2013 | 13:52

Vlt, Consiglio di Stato: no ai sindaci, su orari sale la decisione spetta al Questore

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vlt consiglio di stato no ai sindaci su orari sale la decisione spetta al questore

ROMA - Gli orari "per l’esercizio dell’attività di raccolta del gioco tramite video terminali si configura come elemento essenziale del provvedimento di pubblica sicurezza che regola l’esercizio di detta attività ed è espressione del potere autorizzatorio attribuito al Questore". Spetta, dunque, a quest'ultimo stabilire gli orari di apertura delle sale e non ai sindaci. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato riformulando l'ordinanza cautelare del Tar Lombardia sugli orari del Comune di Gavardo, in provincia di Brescia. Il Consiglio di Stato ha evidenziato l'incompetenza territoriale del Tar Lombardia sulla questione, ribadendo la competenza del Tar Lazio su questo tipo di provvedimenti. "La questione di costituzionalità della norma di riparto della competenza territoriale - si legge nell'ordinanza - non si configura assistita dal requisito di non manifesta infondatezza, ove si considerino gli interessi di particolare rilievo pubblico presidiati dal controllo questorile, che coinvolgono trasversalmente il settore del gioco e delle scommesse con vincita di danaro, e l’opportunità della riconduzione delle questioni controverse, nel prudente apprezzamento del legislatore, in un unico centro decisionale per tutto il territorio nazionale".

Sempre al centro del dibattito, dunque, la questione orari sale slot, e sulla quale il caos sembra farla da padrone. Appena due mesi fa la quinta sezione del Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso, avverso la decisione del Tar, presentato dal Comune di Milano, con cui si chiedeva il rispetto dell’ordinanza sugli orari per le sale (dalle ore 10 all'1 del giorno seguente), affermando che "la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali non si applica alle case da gioco autorizzate ai sensi dell'art. 88 del t.u.l.p.s". In quel caso, Palazzo Spada aveva dunque concluso che ai sindaci fosse consentita qualche forma di limitazione dell’attività delle sale. Sul caso più recente, i giudici amministrativi hanno invece assegnato alla Questura la competenza sull’esercizio delle sale. SA/Agipro

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